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Tra leggenda e realtà: la Skoda Yeti ai blocchi di partenza

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Ci sono uomini che narrano di esseri fantastici, coperti di pelliccia bianca e dotati di zanne acuminate, che vivono sulle innevate cime delle montagne. Pur non avendoli mai visti di persona, raccontano con grande convinzione di averli incontrati e che non sono per nulla ostili: anzi, in più di un’occasione essi avrebbero mostrato una via sicura per ritornare al tranquillo fondovalle ad escursionisti persi nelle regioni delle nevi perenni.
La Škoda festeggia oggi l’ampliamento della propria gamma con un modello che porta il nome dell’uomo delle nevi: la Yeti è infatti ai blocchi di partenza. La scelta del nome ha però un altro significato, più profondo, che si rifà all’ambiente dove vive questo personaggio fantastico: la Yeti è una vettura robusta, attrezzata per affrontare condizioni particolarmente difficili e trasportare tranquillamente i suoi passeggeri in situazioni in cui altri veicolidevono gettare la spugna. Rispetto all’uomo delle nevi, tuttavia, quest’auto presenta anche altri pregi; per esempio, si sente a proprio agio anche in condizioni climatiche più miti, riuscendo a dare il meglio di sé tanto su terreni difficili e fuoristrada come pure su strada e in città.
Sono proprio questi gli obiettivi che hanno guidato la mano dei progettisti durante lo sviluppo della Yeti: il quinto modello della gamma mira infatti a riunire tutte le caratteristiche possedute finora da automobili distinte e non da un unico veicolo. Un comportamento su strada e un comfort di viaggio che non hanno nulla da invidiare alle tradizionali berline del segmento medio combinate con una capacità fuoristradistica sorprendente. Tale compito è stato reso ancor più difficoltoso dal desiderio di creare una vettura che riunisse in sé anche un’offerta di spazio superiore alla media e grandi capacità di carico.
Il risultato segna una nuova svolta all’interno della storia estremamente ricca di sfaccettature della Škoda. Pur essendo già esistita in passato un’intera serie di fuoristrada con il marchio della freccia alata, quei modelli non furono mai in grado di aspirare, neppur lontanamente, alla guidabilità della Yeti su strada.
Ripercorrendo la storia, il primo modello da segnalare è la Superb 3000 – veicolo 15 (tipo 956), un prototipo di veicolo militare con trazione integrale che successivamente, tra il 1942 e il 1943, fu prodotto in serie nella versione berlina, con motore in linea a sei cilindri 3.1 litri e, appunto, trazione integrale. Degna di nota è anche la versione fuoristrada del veicolo 973, prodotta dal 1952 al 1956, capace di combinare una grande capacità fuoristradistica, una profondità di guado di 600 mm, una pendenza superabile dell‘85% e un eccellente comportamento di guida su strada.
La Yeti è il frutto di oltre 100 anni di esperienza nello sviluppo di automobili, concentrati in una vettura tanto confortevole quanto potente, che crea nuovi standard all’interno del segmento dei SUV compatti. Il SUV Škoda è una cinque porte comoda e spaziosa, con un ampio bagagliaio, la trazione integrale permanente che distribuisce in modo intelligente la coppia motrice e un’altezza dal suolo di 180 mm, eccellente per il fuoristrada. La gamma di motorizzazioni della Yeti è composta da cinque propulsori quattro cilindri, con potenze comprese tra 105 CV (77 kW) e 170 CV (125 kW), due dei quali benzina e tre Diesel; tutti rispettano la normativa Euro 5. Il propulsore base è il benzina 1.2 TSI, al debutto su una Škoda, che eroga 105 CV (77 kW), con una coppia massima di 175 Nm tra 1.500 e 3.500 giri. Sono disponibili a scelta il cambio manuale a sei rapporti o l’innovativo cambio DSG a sette rapporti (disponibile a partire dalla primavera del 2010).

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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