Museo Nicolis prossimo protagonista al #FORUMAutoMotive. Tra le sorprese la Fiat “600 D Coupé”.
Museo Nicolis al #FORUMAutoMotive
Mancano due settimane all’appuntamento con l’evento che segnerà il decennale delle attività di #FORUMAutoMotive in programma i prossimi 17-18 marzo a Milan. Come ogni anno, ad animare la due giorni sarà la passione per la mobilità a motore. Grande attesa per la Fiat “600 D Coupé” tra i gioielli in esposizione. Il Museo Nicolis è uno dei più prestigiosi musei privati al mondo. Aperto a varie forme di innovazione e sperimentazione, è vivace promotore di cultura e punto di attrazione per l’intero territorio. Gestito con criteri manageriali, è riconosciuto come esempio efficace e concreto di Museo–Impresa, cioè di istituzione culturale non convenzionale che promuove conoscenza e innovazione senza perdere di vista obiettivi di crescita e sviluppo. Il museo racconta, attraverso centinaia di automobili, motociclette e biciclette, l’evoluzione dei mezzi di trasporto degli ultimi due secoli. Ma c’è molto di più in questo Museo-non-Museo: macchine fotografiche e per scrivere, strumenti musicali, oggetti introvabili.
Fiat 600 D Coupè
La 600 ha rappresentato il sogno italiano degli anni della rinascita nel Dopoguerra.L’auto è nata da un progetto del tutto nuovo. Il motore posteriore raffreddato ad acqua e una comoda abitabilità per quattro persone la novità. È stata la vettura italiana più modificata e personalizzata. Tutti i carrozzieri e i preparatori diedero libero sfogo alla loro creatività lanciando lo stile italiano nel mondo.
“Ringrazio Silvia Nicolis per il nuovo gioiello che ha scelto di portare alla nuova tappa di #FORUMAutoMotive. Una nuova occasione per far conoscere al pubblico, vere opere d’arte su quattro ruote”.
La stella della manifestazione
La vettura messa a disposizione dal Museo è una 600 con cilindrata 750. L’incremento di cubatura era stato approntato nel 1960 per aumentare il divario prestazionale dalla 500. Questa particolare versione, un coupé con tetto apribile in tela, è opera di Vittorino Viotti. Il nome è legato, oltre che alla produzione di tante fuoriserie soprattutto su telai Fiat e Lancia, alla diffusione nel Dopoguerra di un nuovo tipo di carrozzeria. Il riferimento è per la station wagon a quei tempi chiamata più semplicemente “giardinetta”.
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