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Suzuki passa all’attacco con un mini SUV dal prezzo ridicolo: costa meno di una Panda

I punti di forza della nuova Suzuki (Ansa) Reportmotori.it
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La Casa giapponese non ha nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire l’occasione di fare il botto con un SUV di piccole dimensioni adatto alla città.

Un tempo FIAT e Suzuki producevano congiuntamente una proposta urban a ruote alte che ebbe un discreto successo alle nostre latitudini. Oggi in listino la Casa torinese non ha vettura in linea con le caratteristiche della Sedici. Il brand nipponico ha continuato a investire sui SUV e in gamma vanta la Ignis, la S-Cross, l’Across e la e Vitara.

I punti di forza della Suzuki
I punti di forza della nuova Suzuki (Ansa) Reportmotori.it

Per rimpolpare il listino con una proposta elettrica i tecnici della Suzuki hanno creato la Hustler. In Europa si discute sull’adozione di auto 100% elettriche economiche. La ricetta giusta potrebbe arrivare dal Giappone con un’evoluzione delle kei car. Suzuki è un major in questo segmento ed è riuscita a inserire tutte le caratteristiche delle city car giapponesi in un unico concetto a ruote alte. La Hustler è molto curiosa sul piano estetico, differenziandosi dalle altre EV, e costa l’equivalente di circa 11.000 euro.

I punti di forza della Suzuki Hustler

Nelle città sempre più caotiche si avverte l’esigenza di guidare auto minuscole che non devono superare i 3,4 metri di lunghezza e la Hustler si attesta sui 3395 millimetri. La larghezza, invece, è di 1,47 metri mentre l’altezza è di 1,68 metri. Un cubo che non “imbroglia”, come avverte il nome, ma sfrutta tutti gli elementi tipici dei mini SUV, con altezza da terra di circa 18 centimetri per offrire una esperienza di guida intelligente. Non è adatta all’off-road, ma la sua avventura la vive nelle giungle urbane, diventando facile da parcheggiare. Date una occhiata al video in basso del canale YouTube Quality Trucks Japan Trading CDO.

Suzuki Hustler Exterior & Interior Tour Video ( ​⁠@QualityTrucksJapanTradingCDO )

I fari tondi sono un pizzico retrò, mentre dietro sono verticali. I cerchi, infine, sono da 15 pollici. Squadrata e robusta come un vero fuoristrada, diventa comoda anche per i due passeggeri posteriori se non sono molto alti. Il bagagliaio è modulabile con lo schienale, diviso in due parti, che è abbattibile per creare un fondo piatto oppure scorrevole. Non mancano pure due tavolini pieghevoli dietro gli schienali. Minimal la plancia con un display centrale per l’infotainment e una strumentazione parzialmente digitale.

Sotto al cofano le proposte non mancano: si parte con una versione con motore aspirato o turbo, e con ibridazione a 12 Volt. Ancora, si può scegliere con il cambio automatico oppure con il manuale e persino a trazione anteriore o integrale. Il tre cilindri sprigiona 63 CV e sono sufficienti per destreggiarsi nel traffico cittadino.

La top speed per una kei car, ad ogni modo, è di 140 km/h, quindi non disdegna anche qualche passaggio autostradale. Sembra proprio che il futuro sia questo, del resto Giappone e Italia hanno in comune anche l’età media più alta al mondo della popolazione e certe auto risultano ideali anche per gli anziani.

Scritto da Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

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