I consumi dell’auto sono un aspetto da tenere d’occhio, ed oggi vi parleremo di una sorta di bugia che ci viene detta dai costruttori. Questo particolare non deve mai essere sottovalutato.
Al giorno d’oggi, i consumi della nostra auto sono sempre più tenuti sotto controllo dalle case costruttrici, ma anche dai clienti, che vogliono ottimizzare i loro spostamenti, evitando di spendere troppo denaro con il carburante. I prezzi sono infatti saliti rispetto al passato, ed il gasolio è destinato ad aumentare ancora, pareggiando il costo della benzina.
In Europa, per quantificare i livelli di consumi e di autonomia delle varie vetture, viene utilizzato l’ormai ben noto ciclo di omologazione WLTP, che arrivò nel 2017 sostituendo il NEDC, con l’obiettivo di fornire dati più affidabili, basati su condizioni di guida reali. Secondo quanto reso noto da un’analisi pubblicata sul sito web “Motorisumotori.it“, l’obiettivo non è stato raggiunto, e la farsa dei consumi ufficiali prosegue, per la delusione degli automobilisti.
Consumi auto, ecco il trucco che usano le case costruttrici
Secondo quanto è stato pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, che ha analizzato i consumi di carburante o energia dei veicoli immatricolati dal 2021 in poi, la verità è davvero raccapricciante. Le auto che guidiamo tutti i giorni hanno un consumo medio di carburante o di energia del 18% superiore rispetto ai dati forniti dai marchi, e che sono disponibili anche sul libretto di circolazione. Nonostante sia ovvio che il ciclo di omologazione WLTP abbia migliorato le cose rispetto al NEDC, il problema non è affatto stato risolto.
Le auto a benzina sono quelle sulle quali c’è il peggior equilibrio tra consumi reali e quelli comunicati dai costruttori, dal momento che consumano ben il 29% in più per Renault e Dacia, un qualcosa che non fa onore a tali marchi. Nel calcolo della media vengono però inclusi anche i furgoni, che spesso sono condotti con carichi pesanti a bordo, e ciò potrebbe far pendere la bilancia più a favore del ciclo WLTP.
Questa problematica è relativa anche alle auto elettriche, e tutti i proprietari delle BEV ci hanno fatto caso. A fronte di un’autonomia dichiarata (diamo un dato a caso) di 400 km, a fatica se ne coprono 300-320, e questo è un aspetto che andrà sicuramente migliorato in chiave futura. I costruttori, dunque, tendono a fare spesso i furbetti, e vedremo se questo problema verrà risolto o meno nei prossimi anni.
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