Il fuoriclasse australiano ha raccontato del suo dramma ai tempi della MotoGP. Casey Stoner ha deciso di esporsi su un tema molto delicato.
Casey Stoner è stato uno dei piloti più forti della storia del motociclismo. I fan purtroppo se lo sono goduti poco ai massimi livelli, a causa dei suoi problemi. Il centauro australiano sorprese tutti nel 2007, dopo un anno di rodaggio e ricco di cadute in Honda, dove alternava super performance a cadute rovinose. Il suo talento emerse subito e a 22 anni si laureò campione del mondo in MotoGP, mandando in visibilio la Ducati.
In pochi ricordano ma in Aprilia, nel 2005, sfiorò il mondiale in 250, arrivando secondo alle spalle di Dani Pedrosa. A differenza dello spagnolo, l’australiano aveva una guida molto più maschia. Sfruttava il suo fisico esplosivo, sebbene fosse di una statura di 171 cm, due cm in più di Marc Marquez. Il nativo di Southport era arrivato in Europa con il chiaro obiettivo di scalare le classifica e battere i migliori. Era un’epoca d’oro per la classe regina e la rivalità con Valentino Rossi piazzò tutti in piedi sul divano in domeniche indimenticabili.
Stoner, dopo aver vinto al debutto sulla Rossa, non riuscì a ripetersi, anche grazie alle super performance del Dottore su Yamaha. Scelse di firmare per Honda, andando a comporre un dream team con Pedrosa, e alla fine divenne il secondo pilota della storia della MotoGP a conquistare un titolo con due moto diverse, dopo Valentino Rossi. Un successo che spinse l’HRC a proporgli un contratto faraonico per trattenerlo. Stoner stracciò la proposta e decise di ritirarsi a 27 anni, ma perché?
I problemi di Casey Stoner
Nel corso di una intervista a Speedweek.com, giunto a 40 anni, Stoner ha ammesso: “Sapevo di non poter fare quello che facevano i miei concorrenti; non avevo la sicurezza necessaria. Un anno in particolare, non avevamo la moto che ci serviva, quindi abbiamo adottato un approccio non convenzionale. L’atteggiamento che avevamo? Nessuno sano di mente l’avrebbe apprezzato, ma ha funzionato. Ho dovuto cambiare il mio stile di guida, la mia prospettiva sui tracciati e il modo in cui li affrontavamo. Abbiamo creato qualcosa da zero”. L’australiano ha vinto su ogni circuito del calendario.
“La mia mente e il mio corpo si sono spenti e non avevo più alcun controllo. Era pura stanchezza, 24 ore al giorno. Solo negli ultimi due anni ho lentamente riacquistato la resilienza mentale necessaria per decidere cosa pensare”, ha confessato Stoner che ha avuto gravi problemi d’ansia che hanno impattato su un fisico martoriato. Oggi si gode una pensione d’oro con la sua bella moglie Adriana e i figli in Australia.
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