Mini è sempre stata un’auto da puro divertimento!
La prima generazione della Mini è stata prodotta dal 1959 al 2000 inizialmente dalla British Motor Corporation.
Progettata da Alex Issigonis la inglesina classica era una microvettura a quattro posti con disposizione anteriore trasversale del motore, con cambio montato sotto lo stesso, carrozzeria a due volumi e lunga appena 3,03 mt .
Qualche ritocco e la Mini diventa…
La cilindrata, inizialmente era di 848 cc con una potenza di 34 CV.
La piccola vettura presentava elementi di modernità come le sospensioni a ruote indipendenti con elementi elastici in gomma al posto delle molle, con cerchi da 10 pollici per limitare l’invasività nell’abitacolo ed il vano bagagli era occupato per buona parte dal serbatoio del carburante.
Per contenere i costi di produzione le cerniere delle porte e le saldature erano a vista.
La vettura venne posta in vendita nel 1959 e da allora è stato un successo crescente per le varie versioni prodotte e l’attualizzazione dei nostri giorni.
Orbene, su una Mini del 1991, un appassionato canadese ha deciso…
Di sostituire il motore ed ha montato, direttamente dietro i sedili anteriori un motore di una Kawasaki Ninja ZX-10R capace di erogare una potenza di circa 150 CV, abbinato alla sua trasmissione standard a sei marce a rapporti ravvicinati.
Per una vettura piccola e leggera come la vecchia Mini, questo innesto di potenza è notevole ma soprattutto fonte di un rumore ragguardevole tanto che durante la guida è opportuno usare a tappi per le orecchie.
Oltre alla sostituzione del motore, è stata rivista la carrozzeria dotando la vettura di ampi passaruota per poter ospitare ruore di maggiori dimensioni, con paraurti anteriore e posteriore unici, con un grande diffusore posteriore ed una grande ala posteriore.
All’interno della vettura è stato posizionato un roll-bar, con la personalizzazione del cruscotto ed i sedili che sono diventati fissi.
marco.lasala@reportmotori.it
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