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La futura Renault 4 vista attraverso…

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Renault 4 è essenzialità, è storia!

Era il 1956 quando in Francia si diede avvio al progetto 112: la futura e nuova Renault 4 doveva contrastare il predominio indiscusso della Citroen 2CV, basando tutte le sue potenzialità su di un’abitabilità senza paragone e sull’innovazione. 

David Obendorfer - Renault 4

Un’utilitaria come poche, un’auto dalla notevole capacità carico, con un basso prezzo di listino ma anche con un’alta affidabilità. 

Debutta così nel 1961 alla stampa specializzata dell’epoca la storica Renault 4 , auto indiscutibilmente razionale, solida, il mezzo ideale per la rinascita economia di quei tempi. 

Aveva il caratteristico cambio, sulla plancia, le portiere che si aprivano a filo ed un parabrezza completamente piatto! L’altezza dal suolo era considerevole, ben 20 centimetri, così come la robustezza del suo motore, un quattro cilindri da 750 centimetri cubici, da circa 20 cavalli. 

Velocità massima di 100 km/h per un motore destinato a macinare centinaia di migliaia di chilometri con una manutenzione ridotta ai minimi termini. 

Oggi la storia si ripete, e nell’epoca dove i render impazzano e lanciano concrete idee ai Designers delle case automobilistiche, la nuova Renault 4 firmata da David Obendorfer ci sembra una proposta allettante, per stile ed originalità. 

Un design puro, minimalista, un frontale dominato da due grandi gruppi ottici circolari, con al centro, il classico logo Renault! Lo stile sembra essere una naturale evoluzione del modello storico, non solo per via delle proporzioni perfette, ma anche per alcune soluzioni stilistico-tecniche incredibilmente simili.

E’ il caso del parabrezza totalmente piatto, delle portiere, con le anteriori incernierate a ridosso del montante anteriore, delle grandi superfici vetrate e dell’inusuale terzo finestrino posteriore. 

Dimensioni compatte per la francesina totalmente rivista, una lunghezza di 3,95 metri, una larghezza di 1,73 ed un’altezza di 1,50 mt ne fanno una perfetta vettura per la guida di tutti i giorni. 

Look vintage, ma alcuni dettagli sono moderni, come i cerchi in lega leggera o i gruppi ottici full Led. 

Di notevole impatto anche il portellone posteriore, del tutto simile all’originale modello del 1961, mentre per gli interni, si è scelta una strumentazione totalmente digitale ed una leva del cambio “conformista!

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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