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Il meteo condiziona la seconda giornata di test a Jerez

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Giornata decisamente poco fruttuosa quella appena trascorsa sul circuito di Jerez de la Frontera per il Team Ducati Pramac. La pioggia e il vento freddo hanno rallentato molto il lavoro della squadra e di Héctor Barberà che è stato costretto a rimanere a lungo nel box in attesa del miglioramento delle condizioni meteo. Le attività in pista sono riprese intorno alle 15.00 quando la pioggia ha iniziato a fermarsi, ma contestualmente è iniziato a soffiare il vento. In queste condizioni le prove che il team ha effettuato sono state essenzialmente di elettronica e di confidenza del pilota con l’asfalto in condizioni sfavorevoli. Hector Barberà ha concluso la seconda giornata di test Motogp a Jerez de la Frontera con il tempo 1.43.288, fatto segnare nell’ultima uscita utile dalle 17.45 alle 18.00, terminando in quinta posizione.

Hector Barberà – Pilota Pramac Racing Team
“Quando sono uscito per provare la moto con le gomme da bagnato, la pista si è asciugata subito e guidare in queste condizioni è un po’ inutile. Abbiamo fatto alcune prove di set up per la pioggia, ma proprio per il cambio repentino del tempo non hanno avuto molto senso. Nonostante tutto abbiamo girato in condizioni che di solito non mi piacciono e va bene perchè è necessario fare questo tipo di lavoro per prendere confidenza con situazioni che potremmo ritrovare. Siamo venuti qui per provare, no? La situazione di oggi era simile a quella della gara dello scorso anno, quindi provare è stato molto positivo e poi ho potuto verificare che con questo nuovo telaio la situazione è migliore perchè il comportamento è più costante e si riesce a mantenere meglio la linea impostata”.

Francesco Guidotti – Team Manager Pramac Racing Team
“Abbiamo avuto una giornata dove le condizioni sono cambiate tre volte nelle nostre tre uscite, quindi abbiamo dovuto risolvere problematiche diverse che abbiamo affrontato in maniera costruttiva. Non siamo riusciti a provare le gomme, quella morbida che abbiamo usato man mano che la pista si asciugava, si distruggeva, quindi abbiamo preferito conservare il più possibile il materiale che abbiamo in vista delle prove di domani. Siamo riusciti a provare alcune strategie di elettronica per adattarla alle varie condizioni climatiche che abbiamo incontrato oggi”.

Scritto da admin

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