in

Asfalto Ecologico

Tempo di lettura: 2 minuti

In questi giorni tutti i media nazionali hanno evidenziato uno stato decisamente scadente delle nostre strade cittadine e non. L’asfalto consumato è causa di incidenti, oltre alle decide di migliaia di euro di danni che automobili, motocicli, bus e articolati registrano per buche di vario genere.  La cosa più grave sono i “rappezzi” a cui assistiamo e che dopo qualche giorno fanno riaffiorare condizioni disagiate di corsie , piazze e strade.
Quali sono i risultati ? Danni gravi, pericolo, mancate condizioni di sicurezza su strade urbane ed extraurbane ed un business silenzioso ed oscuro legato ai famosi rappezzi. Il tutto in barba alla più elementare norma di etica ecologica. In realtà esiste invece la possibilità , di creare opportunità di riutilizzo di materiali (pneumatici) con cui realizzare tratti di strada , con indubbio vantaggio sia in termini di resa che economici.
A Novembre 2010, nella Provincia di Torino è stato asfaltato un tratto di 1.200 metri con conglomerato bituminoso contenente polverino di gomma derivante da pneumatici fuori uso. Tra i promotori dell’iniziativa il consorzio Ecopneus (www.ecopneus.it) Secondo quanto pubblicato proprio dal sito ufficiale del consorzio << una superficie di circa 16.000 metri quadrati è stata, infatti, coperta con asfalto modificato, nella cui mescola è presente polverino proveniente dal recupero di 23.000 kg di pneumatici fuori uso (PFU). La superficie asfaltata funge da tronco-pilota per la verifica delle prestazioni in opera del tappeto di usura in conglomerato bituminoso del tipo “gap-graded”, contenente, appunto, polverino di gomma da pneumatici fuori uso. In tal modo si potranno monitorare e verificare le prestazioni dell’asfalto, confermandone i vantaggi principali già evidenziati in altri Paesi: maggiore durabilità della pavimentazione, minore suscettibilità ai fenomeni degradativi stagionali (pioggia, gelo, ecc), maggiore resistenza ai fenomeni di ormaiamento, riduzione del rumore di marcia, miglioramento dell’aderenza pneumatico-strada>>.
Altra progettualità molto interessante è quella proposta dal “Progetto Albero della Gomma” promosso dal Consorzio Argo (www.consorzioargo.it) . Riciclando pneumatici si ottiene una nuova materia prima denominata “granulato di gomma“. Se consideriamo il numero di pneumatici che ogni anno nel nostro Paese vengono dismessi , (ossia circa 400 mila tonnellate) appare evidente il saggio impiego che potrebbe realizzarsi sulle nostre strade.  Il marchio ” Albero della Gomma” nasce proprio con la finalità di divulgare e promuovere la cultura del riciclaggio dei pneumatici fuori uso (PFU) .
Sarebbe dunque auspicabile suggerire agli Enti Locali la possibilità di contattare le grandi strutture adibite al riciclaggio dei pneumatici , investendo attraverso gli stessi nel rifacimento di buona parte del manto stradale.  Appare inoltre significativa una piccola nota a margine. Per coprire i costi di smaltimento, una parte dell’industria automobilistica preleva su ogni pneumatico usato un contributo di smaltimento posticipato di fr. 2.50 – 7.50. Non esiste un sistema di finanziamento a livello nazionale (fonte Dipartimento Ambiente, Trasporti , Energia e Comunicazioni Confederazione Svizzera).

Articolo a cura di Leonardo Lasala
Fonte NDBC.it –
http://www.ndbc.it

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

Calendario 2011 Vredestein

MINI Paceman Concept