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Bugatti Tourbillon: rivoluzione nell’aerodinamica

Bugatti Tourbillon ridefinisce completamente il concetto di sportiva con un propulsore e una piattaforma completamente nuovi

Tempo di lettura: 2 minuti

Bugatti Tourbillon è l’evoluzione di un percorso che porta la casa produttrice a sfidare le regole dell’aerodinamica.

Bugatti Tourbillon: una nuova concezione dell’aerodinamica

Nel 2004, il rinato marchio Bugatti ha sbalordito il mondo con un’auto ipersportiva da 1.001 CV: la Veyron. La prima auto da strada con più di 1.000 CV è stata sostituita nel 2016 da un’altra impresa ingegneristica . L’idea era così ambiziosa da ripristinare tutte le aspettative di prestazioni. Parliamo della prima auto da 1.500 CV al mondo: la Chiron. Al centro di queste auto c’era il motore automobilistico più avanzato al mondo: un quad-turbo W16 da 8,0 litri. Ora, 20 anni dopo che Bugatti ha inventato l’auto sportiva, ridefinisce completamente il concetto con un propulsore e una piattaforma completamente nuovi. Questa è la Bugatti Tourbillon.

La sperimentazione

Il modello al centro del programma di test esitivo è di per sé un’opera d’arte. Il soggetto di prova è stato meticolosamente realizzato con 250 singoli componenti stampati in 3D. Oltre 100 i rubinetti di pressione attorno ai pannelli del corpo del modello. L’obiettivo finale era ottimizzare il coefficiente di resistenza e il flusso d’aria su tutta l’auto. Tourbillon è un progetto senza precedenti. Il modello può raggiungere la sua velocità massima senza l’ala posteriore dispiegata, pur rimanendo altamente stabile.

Dichiarazioni

Soddisfazione emerge dalle dichiarazioni di Paul Burnham Bugatti’s Chief Vehicle Engineer for the Tourbillon. Secondo l’esperto “ Tourbillon è un programma completamente nuovo; abbiamo iniziato davvero da zero. Stiamo fondendo oltre un secolo di esperienza nella potenza del motore a combustione, con prestazioni elettriche all’avanguardia. Il nuovo sistema ibrido è un cambiamento significativo rispetto ai modelli Bugatti del passato e rende il sistema di raffreddamento molto più complesso. Ma è per questo che abbiamo portato il dettaglio al livello successivo”.

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Scritto da Luca Lorenzi

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