Le Aste della Collezione Forgione sul sito di Car & Classic stanno procedendo con grande interesse da parte degli utenti della piattaforma. I rilanci arrivano copiosi per tutte le sette vetture all’asta, sia dall’Italia sia dall’estero.
La storia di Gennaro Forgione
Autore della rubrica “L’Esperto Risponde” di Ruoteclassiche, Gennaro Forgione era un conoscitore appassionato di auto d’epoca e un personaggio molto apprezzato sulla scena del motorismo storico italiana. Scriveva anche su Quattroruote e La Manovella, la rivista dell’Asi-Automotoclub Storico Italiano. Svolgeva inoltre attività di referente presso le istituzioni statali per il Registro Storico Fiat, collaborando alla pubblicazione dell’associazione Il Registro. La sua professione di dirigente d’azienda lo aveva portato a spostarsi dalla sua nativa Napoli a Milano e poi a Roma, dove è vissuto negli ultimi anni. Nella capitale ha fatto parte fra l’altro come socio della prima ora del club di motorismo storico La Manovella, primo sodalizio di questo tipo nato in Italia.
Le Aste della Collezione Forgione
Le auto storiche di Gennaro Forgione sono fra le più desiderate al mondo e sono state custodite da lui con la massima cura grazie all’ausilio di un meccanico che vi si dedica regolarmente. Alcune di loro, poi, sono delle autentiche chicche, rare testimonianze di un glorioso passato tricolore nella produzione di vetture e, nel caso della Dino 246 GT, una Ferrari tra le più seducenti della storia.
I modelli top
Vediamo alcuni dei modelli più interessanti all’asta. L’Alfa Romeo 6C 1750 Coupè Touring del 1932 propone con uno dei primi motori a sei cilindri in linea bialbero a camme in testa della Casa . Contraddistinte da caratteristiche tecniche notevoli, sopraffina qualità artigianale ed eleganza, le 6C 1750 erano notevoli anche al di fuori dei circuiti. La Dino 246 GT del 1972 è uno dei capolavori mondiali assoluti del car design e dell’alta artigianalità italiana. Il modello nasce dalla matita di Aldo Brovarone per Pininfarina, con la carrozzeria firmata da Scaglietti. Tra le novità dell’epoca la posizione centrale posteriore trasversale del propulsore. Questa accortezza portava la Dino fino a 235 km/h.
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