Decisione drastica del governo, scattano i nuovi dazi sull’automotive: lo scenario internazionale si prepara a cambiare di nuovo.
E’ un periodo particolarmente complicato per l’industria dei motori, che si trova a dover affrontare diverse sfide. La gestione della transizione verso l’elettrico e la costruzione di una mobilità sostenibile per l’ambiente, ma che sia anche compatibile con le esigenze economiche dell’industria è certamente la principale, ma non l’unica. Il delicato scenario politico internazionale, negli ultimi anni caratterizzato da tensioni e numerosi cambi di fronte, che si è tradotto in una incertezza importante dal punto di vista normativo, non ha certo aiutato.
La questione dazi è certamente stata uno dei temi caldi su questo fronte: dalla minaccia di pesanti tasse di Trump verso i produttori lontani dagli Stati Uniti, sino alla questione UE-Cina che a lungo ha tenuto banco. Questa volta, però, la notizia relativa ai dazi non riguarda né gli USA e nemmeno i paesi europei. Un altro governo internazionale ha deciso di tutelare la prorpia produzione interna facendo ricorso a simili misure. Come spesso avviene, la notizia è stata a lungo chiacchierata e ha sollevato diverse polemiche.
Messico, via ai dazi: la decisione del governo
Il governo messicano è pronto ad introdurre dei nuovi dazi doganali, come riportato anche dai colleghi di formulapassion. Il provvedimento riguarderà diversi prodotti, tra cui anche quelli relativi al mondo dei motori. L’aumento delle importazioni e dei modelli low cost provenienti dall’estero sta mettendo a dura prova l’industria locale, inclusa quella delle automobili (oltre ad altri settori come quello di abbigliamento e calzature, e più in generale dell’industria tessile, e quello della siderurgica), e con questa misura il governo punta dunque a tutelare il prodotto interno e gli oltre 350.000 posti di lavoro coinvolti nella situazione messi a rischio dalla concorrenza e dalle aggressive politiche di prezzo proveninenti dal mercato internazionale.
“Quando gli attori del mercato non operano alle stesse condizioni, lo Stato deve intervenire per correggere la situazione di disparità” ha fatto sapere il ministro dell’economica Ebrad, che ha poi sottolineato come non si tratti di un tentativo di punire gli altri paesi, quanto più di tutelare la produzione interna. Secondo il governo messicano, infatti, il calo della produzione interna e l’aumento massiccio delle importazioni non è dovuto alla qualità del prodotto quanto più alle diverse condizioni di prezzo.
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