Chi vuole osare a bordo di una Mercedes ha l’imbarazzo della scelta. Con il boom dei SUV c’è una vettura della Stella di altissimo spessore che è stato personalizzata a tal punto da perdere la sua identità.
Decenni prima rispetto a Ferrari, Aston Martin, Porsche e tanti altri produttori la Casa di Stoccarda decise di lanciarsi con coraggio nel segmento dei fuoristrada. La Classe G nacque dall’obiettivo di differenza una gamma che era troppo legata al concetto di businessman in ammiraglie di lusso. Il concetto premium che aveva elevato le berline Mercedes sarebbe potuto essere declinato anche nelle forme di un’auto a ruote alte robusta e irrefrenabile.
Dalla prima serie a oggi la Classe G ha conservato quel carattere distintivo da bad car che nessun altro competitor può vantare. L’icona tedesca è arrivata nel 1979, creando un trend poi seguito da altri top brand. La Classe G è un punto di riferimento per chi cerca una vera vettura irrefrenabile nell’off-road, senza rinunciare a uno abitacolo spazioso e curato. Un cubo solido da qualsiasi angolazione la vediate che elevò la trazione integrale a un livello superiore.
Negli anni la Classe G è cresciuta in lunghezza, altezza e larghezza, ma è rimasta fedele a sé stessa. Molte Case costruttrici hanno provato a replicare le forme squadrate della mastodontica auto teutonica senza riuscirsi. Il preparatore Mansory ha deciso di creare degli esemplari estremi che forse risultano anche troppo distanti dai canoni della Mercedes.
Una Classe G bestiale
La divisione americana del noto tuner ha condiviso sui social media un breve video che mostra il progetto prodotto in soli 7 esemplari. Le portiere posteriori sono dotate di cerniere posteriori, enfatizzando uno stile accattivante con un kit widebody con parafanghi allargati e un cofano motore personalizzato con svariate prese d’aria.
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Il paraurti anteriore è personalizzato e presenta luci diurne extra ai lati, e anche la griglia è innovativa. La zona posteriore è caratterizzata da un set aggiuntivo di luci posteriori, un supporto per la ruota di scorta posteriore personalizzato, un’ala sul tetto, un diffusore multi-pinna e altri elementi sportivi. Mansory forse si è spinta troppo oltre. Sotto al cofano c’è V8 biturbo da 4,0 litri ottimizzato per scatenare 808 CV, ma qualcuno dovrebbe ricordare che non si tratta di un’auto da pista.
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