C’era una volta un marchio torinese che riusciva a tenere testa a tutte le rivali più accreditate sul mercato. Scopriamo la Lancia che volava come una Ferrari.
In passato la Lancia produceva delle vetture sportive straordinarie, senza perdere quel carattere distintivo con ammiraglie di qualità e vetture per le strade urbane. Il listino era completo per le esigenze degli italiani, ma la fama internazionale era spinta da auto ad alte prestazioni molto veloci. I risultati ottenuti nelle sfide rallistiche avevano creato il mito intorno agli uomini che lavoravano in Lancia. C’era uno stretto legame con i top brand, senza soffrire di complessi di inferiorità come è avvenuto negli ultimi 20 anni.
La storia della Casa piemontese si intreccia con quella di tecnici straordinari. Vogliamo riportarvi indietro nel tempo in un’epoca in cui la Lancia faceva tremare i competitor. Uno dei modelli più impattanti aveva solo 3 numeri, parliamo della 037, realizzata tra il 1982 ed il 1983 nello stabilimento di Borgo San Paolo a Torino, per prendere parte al campionato del mondo rally.
La Lancia, in totale produsse solo 262 esemplari, e fu realizzata per rimpiazzare l’iconica Lancia Stratos. La lunghezza era pari a 3,890 mm, ed era larga 1,850 mm ed alta 1,240 mm, con un peso che poteva variare dai 980 a 1.170 kg. Il progetto era di Sergio Limone, con la firma stilistica di Pininfarina, che ci ha regalato un look inconfondibile, che tutti noi associamo allo storico sponsor Martini, partner della casa di Torino in quell’epoca d’oro per i motori.
Le caratteristiche della Lancia 037
Il progetto venne finanziato dalla Casa di Torino, da Pininfarina, dalla Dallara ed anche dall’Abarth, con Cesare Fiorio, numero 1 del reparto corso del brand, che ne rimase subito stregato. La presentazione avvenne al Salone di Torino del 1982, lasciando gli appassionati a bocca aperta. Il cuore pulsante era un motore quattro cilindri in linea da 1.995 cc di cilindrata, 16 valvole e sovralimentato, con una potenza di 205 cavalli ed una top speed di oltre 220 km/h. L’accelerazione da 0 e 100 km/h veniva completata in meno di 7 secondi.
Il motore montato longitudinalmente fece la differenza, pensionando la mitica FIAT 131 Abarth, che ottenne dei risultati eccezionali nei rally. La Lancia 037 riuscì a vincere il mondiale rally, contro le più accreditate rivali tedesche a trazione integrale. Con due ruote motrici e tanta tecnica la vettura piemontese portò in Italia il titolo costruttori nel 1983, con Walter Rohrl che scrisse pagine indelebili del libro dei rally.
- Una delle BMW più preziose di sempre: nasconde qualcosa di unico, è un vero tesoro - 12 Dicembre 2025
- La Ferrari che sembrava una piccola americana: ne esistono solo 68 ed è praticamente immacolata - 12 Dicembre 2025
- Il disastro del regno degli Agnelli: tutto è abbandonato e finisce in vendita - 12 Dicembre 2025