Russell si porta a casa il successo a Singapore, con la Norris che terza accorcia su Piastri.
La tappa di Singapore elegge come numero uno in gara George Russell, con il britannico che conquista la seconda gara della stagione. Un grande trionfo da parte del pilota della Mercedes che corona un super weekend, iniziato con la Pole position del sabato. Verstappen accorcia sulle due McLaren, ma il terzo posto lo prende Norris andando a 22 punti di ritardo su Piastri.
Le Pagelle: Russell vince senza discussioni, molto bene Verstappen
GEORGE RUSSELL 10 – Indubbiamente il miglior e senza la minima sbavatura. Ha vicino Verstappen al via ma non trema e mantiene sempre quel margine di vantaggio che gli permette di chiudere con un ampio vantaggio.
MAX VERSTAPPEN 8 – Ci sta provando nell’impresa impossibile e a Singapore avrebbe dovuto limitare i danni, invece vola in pista e recupera tre punti su Norris e sei su Piastri, dimostrandosi come sempre il migliore.
LANDO NORRIS 6,5 – Il sorpasso al via è davvero al limite, con il contatto su Verstappen e Piastri che è netto, ma una volta tanto che mostra un po’ di grinta è bene premiarlo. La McLaren poi ne ha di più della Red Bull, ma è lui che non ne ha di più di Verstappen.
OLIVER BEARMAN 7,5 – Eccellente prestazione ancora per il giovane pilota della Haas che riesce a conquistare un nono posto in rimonta.
CARLOS SAINZ 7 – La gara sarebbe anche da 9, ma purtroppo la qualifica è un disastro e parte da ultimo. La rimonta fino alla zona punti è un capolavoro assoluto, con un decimo posto che vale oro.
Ferrari imbarazzante: Piastri, ci vuole più grinta
OSCAR PIASTRI 5 – Sicuramente l’australiano è stufo del doppio trattamento con Norris, ma una volta che si è visto che McLaren non portava al cambio di posizione, avrebbe dovuto reagire. Nel secondo stint volta rispetto a Norris, passando da 10 a 2 secondi di ritardo, ma non basta. Meno lamentele e più rabbia per un leader del Mondiale in crisi.
FERRARI 4 – Con Hamilton che negli ultimi due giri non ha letteralmente pià i freni, rischiando la rimonta di Alonso in un giro con un vantaggio di 40 secondi, si può spiegare così l’ennesimo disastro di una scuderia allo sbando.
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