Nuovi problemi sul Codice della Strada: il governo fa il decreto, ma ci sono ancora perplessità. Ecco che cosa sta succedendo.
La riforma del Codice della Strada proposta dal ministro Matteo Salvini e voluta dal Governo Meloni ha deciso di “prendere di petto” un problema che negli scorsi anni è stato più volte segnalato dai cittadini. Con la Pandemia e l’avvento della mobilità sostenibile infatti nuovi veicoli sono diventati sempre più diffusi sulle nostre strade, su tutti i monopattini elettrici.
Sino a poco tempo fa, questi veicoli non avevano una vera e propria regolamentazione, per questo l’alto numero di incidenti che li ha visti coinvolti negli ultimi anni ha spinto molti cittadini a chiedere che rispettassero anche loro obblighi e divieti come avviene per auto e moto, come immatricolazione, assicurazione e casco.
Il governo ha risposto a questa richiesta, obbligando anche i proprietari di monopattini elettrici a targa e assicurazione, ben presto però sono emersi i primi problemi: mancavano, infatti i decreti per rendere operative e stabilire le procedure di immatricolazione,e tutte le varie decisioni sulla realizzazione e caratteristiche delle targhe.
Il governo ha adesso emesso un decreto che dovrebbe fare chiarezza sulla questione: la nuova norma stabilisce che la targa sarà bianca con lettere nere, disposta su due righe, dovrà essere rettangolare, di dimensione 5×6 centimetri, adesiva, plastificata e non potrà essere rimossa. Si dovrà mettere nel parafango posteriore, o sulla parte anteriore dello sterzo tra 20 e i 120 centimetri da terra. Sarà prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e distribuita dalle motorizzazioni, e sarà legata al proprietario e non al veicolo. Nonostante queste direttive ben definite, i problemi non sono stati risolti.
Nuovo decreto, ma non si placano le polemiche
Da più parti sono infatti arrivate lamentele sulle nuove regole, come riporta Moto.it, e sono stati segnalati problemi logistici che nonostante tutto ancora rimangono: continua per esempio a mancare il costo della targa, un dettaglio non da poco senza il quale non si può procedere. Molti si lamentano di una normativa presentata “a rate” e sempre in qualche modo non conclusa.

Altri invece sottolineano una struttura della targa che rende difficoltosi eventuali rilevazioni e controlli della indentificazione quando è in movimento. Insomma, nonostante le aggiunge qualcosa sembra ancora mancare per far si che anche i monopattini abbiano una loro normativa ben definita.
Le modifiche dovrebbero entrare in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, chi non si adegua rischia sino a 400 euro di multa. Anche questi aspetti, insomma, dovranno essere risolti. Il nuovo Codice della Strada continua, insomma, a fare discutere.
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