DKW Junior è una vettura che rientra nella fascia medio-bassa di mercato, prodotta dalla Casa automobilistica Auto Union dal 1959 al 1962.
Presentata alla stampa il 18 agosto 1959, la DKW Junior venne presentata al pubblico al Salone di Francoforte dello stesso anno.
La piccola berlina a 3 volumi e due porte, si caratterizzava nel frontale per i due grossi proiettori circolari collocati nella parte anteriore dei parafanghi, con alla sommità una palpebra, che faceva assumere agli stessi l’aspetto di uno sguardo.
Sempre nel frontale la grande griglia che ricopriva tutta la larghezza dello stesso e inglobava gli indicatori di direzione.
La vista laterale si caratterizzava per i passaruota posteriori semicarenati, mentre la parte posteriore si caratterizzava per le pinne e su ognuna di esse, incastonati, i gruppi ottici di forma allungata.
L’abitacolo poteva ospitare comodamente cinque persone, con il posto guida caratterizzato da un volante a due razze e un cruscotto che includeva un tachimetro, indicatori e spie ausiliarie.
DKW Junior: motore, prestazioni, cambio
Sul piantone dello sterzo la leva del cambio e sulla plancia, sulla parte destra, un vano portaoggetti. Il propulsore, un tricilindrico da 741 cc, capace di erogare 34 CV che spingeva la vettura a una velocità massima di 115 km/h, e abbinato a un cambio manuale a quattro marce, tutte sincronizzate.
Nel mese di marzo del ’60, la Junior fu disponibile anche con il tettuccio apribile e una lunga lista di optional, come la frizione automatica Saxomat, i braccioli nei pannelli delle portiere, e un nuovo cruscotto che prevedeva un diverso alloggiamento per l’autoradio.
Nel luglio del ’61, il restyling della vettura portò l’arrivo della variante Junior De Luxe, allestimento più completo, ma soprattutto motore con cilindrata da 796 cc e piccoli interventi sulla carrozzeria, con i gruppi ottici posizionati più in alto, gli indicatori di direzione ora di forma rettangolare e una griglia ridisegnata.
Nell’agosto del 1962, vennero apportate alcune migliorie al propulsore, e alla fine dello stesso anno la vettura uscì di produzione.
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