in ,

Restaurata dal Lamborghini Polo Storico una rarissima Miura SVR

Tempo di lettura: 2 minuti

Miura SVRUna delle Lamborghini più famose della storia, vuoi per la sua cattiveria, vuoi perché a livello progettuale ha segnato la storia dell’automotive: il Polo Storico Lamborghini ha completato il restauro di una Miura SVR .

Tra il 1963 ed il 1972 sono state prodotte 763 Lamborghini Miura , al di fuori delle mura dello stabilimento di Sant’Agata Bolognese ne sono state costruite molte di più da parte di costruttori di modellini che hanno realizzato una versione in scala di una delle vetture più famose della storia, la Miura SVR .

Dopo l’incidente che coinvolse la Jota di Bob Wallace , collaudatore storico Lamborghini, la casa del toro decise, a seguito delle richieste di alcuni clienti, di produrre diversi esemplari di Miura SVJ e Miura SVR , quest’ultima prodotta in un solo esemplare e venduta in Giappone.

La vettura restaurata dal Lamborghini Polo Storico è la Miura SVR telaio #3781, bolide tornato in splendida forma ed esposta in occasione di un evento sulla pista di Nakayama, in Giappone.

La Lamborghini Miura SVR con telaio #3781 ed il motore numero 2511, con carrozzeria #383, fu prodotta in Italia nel colore Verde Miura e venduta alla concessionaria Lamborauto di Torino il 30 Novembre 1968.

Dopo 8 proprietari italiani, il nono fortunato acquirente è il tedesco Heinz Straber che nel 1974 la riporta a Sant’Agata Bolognese chiedendo di trasformarla in SVR: un lavoro che durerà 18 mesi e che vedrà la Lamborghini Miura SVR esser venduta in Giappone.

Il successo della vettura si completa quando il produttore di modellini Kyosho usa la stessa autovettura come base del suo modello in scala, rendendo le forme e i colori di questa SVR i più riprodotti e conosciuti al mondo.

Racconta Paolo Gabrielli, Head of After Sales di Lamborghini e Responsabile del Polo Storico: “In questo restauro, durato 19 mesi, abbiamo dovuto operare in modo diverso dal solito. La scheda di produzione originaria ha aiutato poco, mentre ha fatto fede la specifica delle trasformazioni effettuate nel 1974. Il restauro totale svolto dal Polo Storico è stato alquanto impegnativo, visto che la vettura era arrivata a Sant’Agata Bolognese smontata, anche se accompagnata dalle sue parti, e rimaneggiata in svariati punti. Rispetto alle specifiche originarie, durante il restauro e su espressa richiesta del cliente, sono state aggiunte le cinture di sicurezza a 4 punti, sedili più conformati e un roll-bar smontabile, al fine di migliorare la sicurezza durante le previste esibizioni in pista”.

a cura di Marco Lasala
marco.lasala@reportmotori.it

Scritto da admin

Jeep Grand Cherokee Trackhawk: impossibile pretendere altro!!!

La Renault Megane RS Trophy 300 tenta il record al Nurburgring