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Il mistero della Ducati Desmosedici GP12.1

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Nel panorama attuale della MotoGP, non c’è nessun altra moto che desta curiosità negli appassionati del settore se non la Ducati Desmosedici GP12.1, il siluro italiano che nella prossima stagione dovrebbe regalare, in abbinamento con il suo pilota, Valentino Rossi, nuove speranze ai tifosi Ducatisti. Le prime foto diffuse sul web, che riprendono il pluricampione del mondo in sella alla GP12.1 non lasciano trasparire alcuna differenza rispetto all’attuale Desmosedici GP11.1. Si vociferava di un nuovo telaio che abbracciasse il motore, di strutture in carbonio che per magia riuscivano ad eliminare i problemi che affliggono l’attuale Desmosedici ma dalle foto sembra che la futura mille non sia altro che una perfetta copia della ottocento odierna.
All’occhio balza subito il sensore per la telemetria posizionato sulla forcella, segno questo, che i lavori procedono nella direzione stabilita da Rossi, che vuole una moto dall’avantreno sincero e immediato.
Valentino più volte ha dichiarato di come la sua vecchia ma sempre attuale Yamaha M1, avesse un avantreno capace di trasmettergli fiducia, quella sensazione di “sicurezza” che lo spingeva in staccate da cardiopalma e che al contrario sull’attuale Desmosedici non gli consente quello stile di guida che lo ha portato ai massimi livelli.
Intanto Filippo Preziosi prosegue il suo lavoro nello sviluppo della Ducati Desmosedici GP12.1

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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