Cosa può desiderare un campione del mondo di Formula 1? Dopo aver guadagnato tanti soldi può permettersi qualsiasi tipo di supercar. Spesso scelgono la prima hypercar della storia della Ferrari.
C’è chi compra le auto per necessità e chi per mero collezionismo. Le Ferrari non sono esattamente le prime vetture che balzano nella testa dei comuni mortali, ma ogni campione del mondo di F1 che si rispetti custodisce un gioiello del Cavallino. Questione di appeal, performance ed eleganza senza tempo. Persino il neo campione del mondo, Lando Norris, si è fatto tentare da un modello iconico, uno dei preferito da Enzo.
Prima di morire il Commendatore di Modena voleva lanciare l’ultimo messaggio al mondo. Desiderava creare l’auto più veloce al mondo, superando le più accreditate competitor. La F40 fu la primissima vettura a potersi definire una monoposto omologata per l’uso stradale, avendo tutte le caratteristiche di un bolide da corsa.
La Ferrari preferita dai piloti
Il Drake, oramai 90enne, riuscì a far nascere la prima hypercar della storia. Commissionò ad Aldo Brovarone, Leonardo Fioravanti e Pietro Camardella, sotto la guida di Nicola Materazzi, un progetto estremo che avrebbe fatto innamorare i campioni del mondo di F1. Sotto al cofano la F40 proponeva un V8 2.936 cm³. Un motore sovralimentato con due turbocompressori IHI, distribuzione a doppio albero a camme in testa per bancata, quattro valvole per cilindro per un handling da sogno.
Il rapporto peso-potenza sulla F40 era di 2,58 kg/CV con una potenza specifica di 163 CV/litro. Accelerazione da 0 a 100 km/h coperto in appena 4,10 secondi. Lo 0 a 200 km/h avveniva in 11,30 secondi. La top speed dichiarata era di 324 km/h. Presentava materiali futuristici, come il kevlar appunto che serviva per rinforzare la scocca, e la fibra di vetro per la carrozzeria, vantando un clamoroso coefficiente aerodinamico di 0,34. La biposto aveva un passo di 2.450 mm, la carreggiata anteriore di 1.594 mm e quella posteriore di 1.606 mm.
Lando Norris, campione del mondo con la McLaren nel 2025, Fernando Alonso, Nigel Mansell, Alain Prost, Michele Alboreto e tanti altri leggendari manici hanno deciso di acquistarla come investimento. C’è chi ha scelto di venderla, come Jean Alesi, per investire sulla carriera del figlio nel Motorsport e chi gelosamente ha preferito conservarla sotto un telo. Clay Regazzoni, Stirling Moss, Sebastian Vettel e tanti altri hanno saputo investire.
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