Non ci saremmo mai aspettati di vedere la creazione di una BMW pronta ai campi di battaglia dopo anni dall’invasione russa in Ucraina.
L’approccio a questa notizia, nata da un conflitto sanguinoso e violento sarà leggero del tutto distaccato e neutrale rispetto alle parti in gioco: Russia e Ucraina. Il sangue scorre a fiumi e le immagini che arrivano dai media ci toccano da vicino il cuore, aprendo discussioni, polemiche e dibattiti politici e televisivi che sono lontani dal settore tipico dell’automotive.
Ma come ben sappiamo, purtroppo, le guerre si combattono con tutti i mezzi, anche quelli di fortuna. La difesa della libertà e dei propri interessi passa attraverso anche l’uso di veicoli specializzati o costruiti per fronteggiare l’emergenza o difendere i confini. La storia che stiamo per raccontarvi è incentrata solo sull’evoluzione di un’auto, attrezzata e corazzata, al fine di respingere l’invasione nemica.
La BMW pronta alla guerra
Le forze ucraine nei pressi di Bakhmut hanno fatto esattamente questo, trasformando una BMW E38 Serie 7 in un sistema di lancio multiplo di razzi (MLRS) improvvisato, montando un hardware al posto del cofano del bagagliaio. Una soluzione apparentemente insolita ma che abbiamo già visto in passato su altri modelli attrezzati per la difesa militare. Il conflitto russo-ucraino è uno scontro politico, diplomatico e militare che miete da anni vittime tutti i giorni, mortificando i principi democratici e i diritti civili. Date una occhiata al video in basso del canale YouTube VERTEX.
La 114a Brigata di difesa territoriale ucraina ha riconvertito il veicolo civile bavarese in qualcosa in grado di lanciare razzi sulle posizioni nemiche, per poi sfruttare le prestazioni del motore per sfuggire rapidamente dalla risposta di fuoco nemica. Un’idea realizzata al fine di ottimizzare l’uso di un veicolo civile concepito per ben altra finalità.
Immagini e video che circolano sui social media mostrano una vettura con una colorazione grigio-verde, che si confondono con il paesaggio, con i suoi tubi montati orizzontalmente lungo il tetto pronti a fare fuoco lungo le linee nemiche.
Si è cercato in un modo economico di sopperire la mancanza di mezzi e di artiglieria al fine di fronteggiare l’avanzata russa. Un tema sempre attuale che occupa le pagine dei giornali che ogni giorno lasciano immaginare una tregua o ancora meglio un piano di stabilità. La nostra rivista spera di scrivere prossimamente di mezzi che portano la pace e non certo a conflitti internazionali.
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