La Ducati Desmosedici GP-25 ha performato al meglio solo nelle mani di Marc Marquez nel corso del campionato 2025. Scopriamo le ragioni.
L’idea collettiva di tutti gli altri piloti della MotoGP che non montano su una Ducati è quella che sia la moto più facile su cui vincere dei GP. Di sicuro è la migliore dal 2020 a oggi, ma c’è da dire che è stato fatto uno scatto in avanti progressivo anche per merito dei campioni e dei collaudatori, come Michele Pirro, che conoscono pregi e difetti del progetto.
L’ingegnere Luigi Dall’Igna, dopo i fasti del 2024, e i primi successi di quest’anno ha deciso di non spingersi oltre con gli sviluppi. Una scelta conservativa, data dall’immenso vantaggio in classifica su Aprilia, KTM e costruttori giapponesi, ma con l’infortunio di Marc Marquez sono emersi tutti i limiti di una tecnologia che non sembra più infallibile come in passato. I competitor sono cresciuti e, in particolar modo, l’Aprilia sembra essere diventata una serissima contendente.
La Casa di Noale ha avuto la sfortuna di non avere a disposizione il campione del mondo 2024, Jorge Martin, praticamente per tutta la stagione. Il madrileno è entrato e uscito dagli ospedali. I podi e le vittorie sono arrivate con Marco Bezzecchi, ex pilota Ducati del team VR46.
I limiti della Ducati
“Abbiamo avuto difficoltà in questi 13 anni in Ducati: il famoso feeling non si è ancora visto, ed è ingiustificabile – ha annunciato il collaudatore Michele Pirro che sta sostituendo Marc Marquez come riportato su Motosan.es – Alla fine, si capisce perché non spinge o spinge di più o di meno. Ma qualcosa di positivo si è visto nella gara di domenica: ha trovato un buon ritmo rispetto a sabato, quindi spero che qui, su un circuito più adatto al suo stile, dove è sempre stato forte, [Bagnaia] possa ritrovare delle buone sensazioni”.
“Quello che posso dire, e che quasi nessun giornalista sottolinea, è che altre moto e marchi fanno concessioni rispetto a Ducati, che abbiamo limiti nello sviluppo, nei test e nelle gomme. Quindi è normale… questo è stato fatto per avvicinare gli altri. Non è che il livello sia salito così tanto rispetto allo scorso anno e che ora ci siano moto più competitive per lottare per le posizioni di vertice. Quello che avete fatto l’anno scorso potrebbe non essere sufficiente; dovete fare di più perché gli altri si sono avvicinati. Ma questo era l’obiettivo del regolamento. E ne conosciamo il motivo”, ha concluso Pirro. Avendo sempre vinto nelle ultime 6 annate la Ducati è stata messa nel mirino da tutte le competitor.
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