Verstappen sta cercando di compiere quella che sulla carta è un’impresa impossibile.
Ci sono dei piloti che sono destinati a rimanere per sempre nel mito e nella leggenda dell’automobilismo e non ci sono davvero dubbi sul fatto che meriti di rientrare in questa categoria Max Verstappen. Quattro titoli mondiali sono cosa per pochi, in più sta dimostrando di non voler mollare di fronte alle difficoltà della Red Bull.
La casa austriaca ha indubbiamente migliorato le proprie prestazioni e ha perfezionato la monoposto, ma l’allungo decisivo lo ha sicuramente dato il pilota. Verstappen negli USA ha recuperato 23 punti a Oscar Piastri e quando mancano ancora cinque gare, e due Sprint Race, ora il divario è di 40 punti.
Tutto dunque aperto, con la McLaren che sa bene come perdere questo Mondiale rappresenterebbe un pazzesco e inatteso fallimento. Verstappen però avrebbe potuto essere anche più vicino, perché quando nessuno ci pensava a una sua rimonta per il titolo mondiale ha dovuto fare i conti con uno zero di certo non voluto e non per colpa sua.
Antonelli-Verstappen in Austria: l’incidente deciderà il Mondiale?
Certo, anche Piastri e Norris hanno dovuto fare i conti con degli zeri, ma nel caso dell’australiano in Azerbaijan si è schiantato da solo al via della gara, mentre il britannico in Canada ha cercato la manovra kamikaze sul compagno e in Olanda la vettura ha ceduto sul più bello. Lo zero di Max Verstappen in Austria invece è ben diverso.
La Red Bull a Spielberg era ben lontana dal poter essere considerata in lotta per la vittoria finale, con l’olandese che al via era sesto, ma già in Curva 3 ecco che Antonelli ha perso il controllo della sua Mercedes, scontrandosi così con l’olandese. Una doppia uscita che è costata tre posizioni in griglia all’italiano nel GP successivo a Silverstone, oltre che due punti sulla patente.
Un errore che Max prese con filosofia, forse perché nemmeno lui avrebbe mai immaginato un simile percorso da settembre in poi. Mettiamo che Verstappen avesse chiuso ancora con un modesto sesto posto quella gara. Con otto punti in più sarebbe stato a 32 da Piastri, dunque con il destino nelle proprie mani. Oggi cinque vittorie in gara e due nelle Sprint non garantirebbe a Verstappen la vittoria del Mondiale, con Piastri sempre secondo infatti guadagnerebbe 37 punti, ma con 32 le cose cambierebbero. A fine anno si tireranno le somme, ma quell’incidente rischia di rivelarsi inaspettatamente decisivo.
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