C’è chi vorrebbe stravolgere i weekend di gara della F1. Terremoto in arrivo nella categoria regina delle competizioni automobilistiche.
Di tanto in tanto, per qualche motivo, l’argomento torna agli onori delle cronache. Più volte nell’ultimo decennio si è provato a rinnovare e innovare il format dei weekend di gara della F1, senza però ottenere l’effetto sperato, ragion per cui si è perlopiù tornati allo status quo. Di recente è stato lo stesso CEO del Circus Stefano Domenicali a sollecitare la rivoluzione.
Per rispondere alle esigenze di una fruizione sempre più rapida e frammentata da parte del pubblico, l’ex dirigente Audi e Ferrari ha consigliato una modifica sostanziale delle tre giornate di azione, con meno prove libere e più corse, un po’ come già avviene in SBK. E adesso alla sua voce se n’è aggiunta un’altra importante e sempre orientata in quella direzione.
La F1 senza prove del venerdì, la pazza idea del boss Williams Vowles
Griglia invertita, Sprint Race a gogo e GP composti da meno giri. Questa l’ipotesi dell’antidoto alla noia della domenica pomeriggio che starebbe veleggiando nel paddock da ormai qualche settimana. Ma siccome la fantasia non si può limitare, qualcuno nelle ultime ore ha aggiunto un ulteriore carico. Stiamo parlando di James Vowles.
Il team principal della Williams ha declamato ai media una sua ricetta speciale volta a contrastare l’effetto sonno immediato trasmesso dai gran premi. Secondo l’ingegnere inglese, per anni in forza alla Mercedes, per accrescere lo spettacolo andrebbe snellito il fine settimana. Ciò significa tagliare di netto il venerdì, da tempo guardato con scetticismo, in quanto ritenuto inutile e tedioso.
Dunque, i piloti dovrebbero scendere in pista soltanto al sabato e alla domenica, in quanto, a suo avviso, condensare l’attività sarebbe sinonimo di suspense e divertimento assicurato per gli spettatori e per gli stessi protagonisti. “Bisognerebbe ridurre le prove libere ad una sola ora, per poi lasciare spazio alle qualifiche”.
“In questa maniera i piloti sarebbero obbligati a sfruttare ogni minuto della sessione e potrebbero esserci errori con conseguenti colpi di scena in griglia”, le sue parole al podcast Business of Sport. All’opposto il britannico è convinto che non andrebbero diminuiti gli appuntamenti iridati. “Ma non andrei oltre gli attuali 24 round”, ha tenuto a precisare ribadendo la necessità di mettere a dieta al format per non impegnare troppo i tifosi davanti agli schermi.
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