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Lutto in F1, è morto un pilastro di questo sport: il circus è in lacrime

F1 - Reportmotori.it
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Scomparso un pilastro della F1. Lutto nel Circus e l’intero mondo dei motori è in lacrime.

La sua è una di quelle storie dell’Italia magica di un tempo, che oggi sembra un lontano ricordo. Quell’Italia in cui tutto era possibile e i sogni potevano diventare realtà con un po’ di impegno e un pizzico di follia. Nato a Cambiano, Torino, 86 primavere fa, si è spento un pilastro dell’automobilismo nostrano.

Lutto in F1, è morto un pilastro di questo sport: il circus è in lacrime
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Un visionario che da un piccolo paesino di provincia era riuscito a scalare le vette dello sport a quattro ruote, fino a raggiungere la F1 negli anni ’80 in qualità di costruttore. Ultimamente il suo nome risuonava perlopiù tra le vetture prototipo e le corse in salita. Proprio in questa disciplina sta ancora dominando grazie a Simone Faggioli che lo ha voluto omaggiare sui social.

Il motorsport è in lutto per Osella, le sue auto sono sinonimo di competizione

“Sarai sempre nel mio cuore”. Con questo messaggio il pilota toscano ha voluto salutare Enzo Osella, scomparso lo scorso 27 settembre nel capoluogo piemontese. Cresciuto a pane e motori grazie al padre Luigi che, venduta l’azienda di trasporti di cui era proprietario, decise di aprire una autofficina, dapprima si dedicò ad aiutare il genitore, per poi cimentarsi nei rally.

Come navigatore prima e come pilota in seguito, senza però ottenere risultati. Acquistata una Lotus Eleven e modificata personalmente, capì che il suo lavoro sarebbe stato lontano dal volante. Il momento della svolta fu il 1963. La collaborazione con Carl Abarth si rivelò cruciale per l’acquisizione delle competenze da costruttore.

Nel 1971, l’austriaco, deciso a ritirarsi a Vienna, e di vendere il reparto corse all’italiano, che cominciò a muovere i primi passi nelle gare in salita, per poi passare alle Formula 2 nel 1974. Dal 1980 al 1990 fu attivo nel Circus, strappandosi anche una soddisfazione con il quarto posto ottenuto nel 1982 al GP di San Marino da Jean-Pierre Jarier.

Costretto a cedere la scuderia al partner principale Fondmetal per ragioni economiche nel 1991, tornò ad occuparsi di prototipi e corse in salita. Diverse le manifestazioni di cordoglio dopo la diffusione della notizia della sua morte a partire da quella di ACI Sport. “E’ stato un appassionato uomo di sport e un abile e vincente costruttore che ha rappresentato l’Italia anche in Formula 1 – si legge – Innumerevoli sono i piloti che hanno costruito la propria carriera e i propri successi con Osella”.

Scritto da Chiara Rainis

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