Il campione spagnolo non ha concorrenti credibili in questo campionato, come dimostrato anche dal Gran Premio di Misano. Il binomio con la Ducati è praticamente indistruttibile e ad oggi c’è chi si domanda se avrebbe la stessa superiorità con un altro team.
Marquez sta riscrivendo i record della MotoGP grazie ad una stagione nettamente al di sopra di ogni aspettative. Che fosse in grado di poter vincere il titolo era piuttosto scontato, ma che dominasse ogni singola gara era francamente più difficile da pronosticare. Il fenomeno di Cervera ha concesso una piccola pausa in Catalogna, lasciando spazio al fratello Alex, ma a Misano ha rimesso tutti in riga. La caduta del sabato nella Sprint non ha fatto altro che caricarlo e portarlo al limite della perfezione alla domenica.
Bezzecchi è stato un avversario durissimo, capace di spingere al limite la sua Aprilia, ma si è dovuto arrendere alla seconda parte di gara del #93, priva di sbavature e con quel pizzico in più di pulizia di guida che ha fatto la differenza. In un modo o nell’altro Marc sa sempre trovare la via per battere gli avversari, nonostante la crescita tecnica delle altre squadre sia visibile settimana dopo settimana. A Noale stanno facendo un ottimo lavoro e anche la KTM, in mano ad Acosta (caduto in maniera sfortunata), è sempre più tosta.
Il futuro di Marquez può essere lontano dalla Ducati: un altro team lo tenta
Bagnaia è rimasto schiacciata dall’esuberanza di Marquez e sta patendo una crisi tecnica senza precedenti. Caduto anche a Misano, Pecco è ormai sotto assedio di Bezzecchi in classifica e rischia di perdere anche il terzo posto in graduatoria. La speranza per il pilota italiano è quella di ritrovare magari in vista della prossima stagione una confidenza migliore con l’anteriore, provando a spingere a fondo in frenata, suo vero punto di forza.
Senza stravolgimenti, Marquez è indirizzato verso un altro tiolo anche nel 2026, che gli permetterebbe di arrivare a dieci Mondiali, scavalcando Valentino ed entrando definitivamente nella storia. E poi? Qualcuno (edizione odierna de La Repubblica) sussurra che possa a quel punto cambiare squadra, anzi tornare nel suo vecchio box, quello Honda, con il mentore Alberto Puig. Provare a far risorgere l’ala dorata sarebbe l’ultima grande sfida della sua immensa carriera.