Lo storico stabilimento deve chiudere. Un altro colpo basso al mondo dell’auto. In vendita anche i macchinari.
Dallo scoppio del Covid nel 2020 l’automotive ha vissuto momenti davvero brutti che non accennano a trovare un punto fine. L’aumento dei prezzi non coincidente con il livello e la qualità offerti, ha reso il mercato delle quattro ruote nuove di zecca poco o per nulla intrigante. Se un tempo si faceva a gara per avere l’auto ultimo modello, oggi è diventato un desiderio secondario o anche peggio. A meno di stretta necessità questo tipo di acquisto è passato di moda, o meglio lo si procrastina il più possibile.
Tutto ciò ha portato alla diminuzione delle richieste e di conseguenza alle chiusure di molti stabilimenti e ai licenziamenti in massa anche per quanto riguarda nomi altisonanti dell’industria. Si pensi alle difficoltà patite dalla maggior parte dei marchi sotto l’ombrello Stellantis nel 2024, o alla più recente crisi del colosso giapponese Nissan che ha già anticipato l’addio ad una delle sue basi storiche. Ora un altro stop reso ancora più amaro dalla vendita dei macchinari delle linee, allarma l’ambiente.
La Lordstown Motors costretta a vendere, Foxconn la converte
Ormai, quando si parla di comporto dell’auto, a meno che non ci si concentri sulla Cina, i suoi giganti e le sue continue start-up, si fa riferimento soltanto a notizie negative. Quello che un tempo era un settore florido ora sta colando a picco. L’ultimo triste riscontro in questo senso ci arriva dall’America. Protagonista la Lordstown Motors che dovrà chiudere i battenti della sua fabbrica in Ohio.
Dopo l’annuncio di bancarotta del 2023 e il ritorno sul mercato come Nu ride Inc. con sede a New York, il brand legato a General Motors sta dunque vivendo un nuovo dissesto. E pensare che l’azienda produttrice di pick-up elettrici era stata già salvata in corner quando nel 2022 la Foxconn aveva comprato lo stabilimento. Adesso si apprende che il colosso taiwanese della tecnologia ha deciso di metterlo in vendita con tutto “l’arredamento”, per la somma di 375 milioni di dollari.
Malgrado il passaggio di proprietà, il gigante rimarrà ugualmente l’effettivo utilizzatore ed infatti, anziché vetture ha già disposto tutto perché i suoi padiglioni possano essere usati come data center per sistemi di cloud e intelligenza artificiale, due ambiti in rapida evoluzione e crescita. Solo al termine del mese scorso la compagnia si era unità alla Teco Electric&Machinery per costruire nuove strutture d’appoggio.
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