Gli esperti lanciano l’allarme. L’autostrada continua ad essere teatro di incidente mortali. Ecco spiegata la ragione.
Nonostante i continui appelli alla prudenza e vetture sempre più sofisticate sotto il profilo della sicurezza e dei sistemi di assistenza alla guida, studiati esattamente per prevenire gli incidenti, sulle autostrade italiane si continua a morire. I dati forniti dall’Istat ci dicono che in Italia lo scorso anno si sono verificati 3.030 decessi, un numero in leggera flessione rispetto al 2023, mentre in generale sono aumentati del 6,9% i sinistri sulle strade a scorrimento veloce e 7,1% quelli con esito fatale.
La domanda che ci si pone è come mai malgrado gli aiuti tecnologici forniti agli automobilisti i valori siano ancora così elevati. Degli esperti del settore hanno provato ad individuare le cause e ciò che è emerso è allarmante, specialmente alla luce delle più recenti notizie di cronaca che mettono in evidenza quanto grande sia il problema e quanto sarebbe importante affrontarlo per trovare una soluzione e salvare così tante vite.
Boom di incidenti mortali sulle nostre autostrade, cosa sta succedendo
Chi ha acquistato un’auto da poco, anche se non un modello super accessoriato o di alta gamma, avrà già avuto modo di constatare che i sensori degli ADAS sono super sensibili e non si lasciano sfuggire niente, compreso l’eventuale imbocco di una strada nella direzione scorretta. Ovviamente non tutti possono vantare un veicolo nuovo di zecca tra le mani, per cui in quei casi, l‘unica cosa a cui ci si può affidare durante la marcia è la propria attenzione.
Un dettaglio fondamentale che oggi pare non essere più così scontato, basti pensare a quanto è successo nei giorni scorsi. Diverse sono state le collisioni che hanno funestato il fine settimana del Bel Paese, la più grave delle quali è avvenuta sulla A4 Milano-Torino tra Novara Est e Marcallo Mesero. Quattro le persone che non ce l’hanno fatta a seguito di uno scontro frontale contro un mezzo che procedeva contromano in corsia di sorpasso in direzione Milano.
Chiaramente questo episodio ha mandato in tilt il tratto che collega Piemonte e Lombardia, ma ha altresì scatenato riflessioni trattandosi di un fenomeno in crescita. Secondo le informazioni dell’Osservatorio Asaps-Sapidata, da gennaio a giugno sono stati ben 56 gli scontri per guida contromano, di cui 20 su superstrade e autostrade.
Un trend allarmante che andrebbe bloccato con l’introduzione di dispostivi in grado di impedire l’ingresso in direzione contraria, ma per adesso tutto tace.
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