Il Gruppo cerca di difendersi, ma è di nuovo sotto accusa. Nuova chiamata in tribunale per Stellantis.
Fresco di vendita dello storico produttore di veicoli commerciali Iveco all’indiana Tata Motors per la modica cifra di 5,5 miliardi di euro, tutti finiti nelle casse della Exor, società con sede fiscale in Olanda e di proprietà della famiglia, il presidente di Stellantis John Elkann dovrà ora occuparsi di una questione spinosa, l’ennesima causa contro il Gruppo intentata da clienti scontenti e delusi. La vicenda si è consumata proprio nei Paesi Bassi ed è tutt’altro di lieve entità.
Ciò non solo perché vede coinvolti tre costruttori importanti. ma anche per gli echi che riportano ad un altro episodio analogo che vide protagonista, ormai otto anni fa, una grossa azienda automobilistica la quale, dopo essere stata riconosciuta colpevole, dovette rivedere non solo i proprio programmi commerciali e sportivi, ma altresì rimborsare tutti gli utenti truffati. In un momento in cui il colosso italo-francese stava cercando ricostruirsi dopo gli insuccessi e il crollo delle vendite del 2024, un’accusa pesante potrebbe rivelarsi un vero colpo.
I motori diesel HDi di Stellantis truccati? Le accuse sono pesantissime
A chiamare davanti alla Corte la joint venture sono state tre associazioni consumatori tra cui la Stichting Car Claim e la Diesel Emissions Justice Foundation. Il capo di imputazione è di quelli pensanti e riguarda in particolare i brand Citroen, Peugeot e Opel. Il Tribunale di Amsterdam ha emesso una sentenza che riconosce l’uso fraudolento di un software per modificare i risultati dei test relativi alle emissioni inquinanti per un periodo di tempo lunghissimo, ovvero dal 2009 al 2019. L’indagine si è concentrata sui motori diesel e quanto emerso è un copia incolla del caso Volkswagen.
Stando a quanto si apprende il rilascio di gas inquinanti era in regola soltanto nelle prove al banco, mentre una volta in strada i valori erano nettamente superiori. A fronte di tale riscontro, e della denuncia di inganno sistematico nei confronti degli ignari automobilisti olandesi, da qui a breve potrebbe scattare la corsa ai risarcimenti. Lato Stellantis, i costruttori colti in fallo avranno comunque la possibilità di produrre delle prove per scagionarsi parzialmente, spiegando in primis e in maniera chiara il funzionamento del sistema che, finora, si sono ben curati di non divulgare.
L’entità degli importi da distribuire ai clienti dipenderà da quanto emerso.
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