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FIAT, nuovi problemi: la procura chiede il processo, ecco cosa sta succedendo

Fiat sotto processo (ANSA) reportmotori.it
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Problemi per Fiat, la procura ora chiede il processo. Ecco cosa sta succedendo attorno ad uno dei marchi più importanti dell’Automotive.

Giorni caldi per Fiat. Il colosso dei motori made in Italy è finito al centro delle cronache giudiziarie, dopo quanto richiesto dalla procura. La notizia colpisce soprattutto Stellantis, di suo già reduce da un biennio estremamente duro dal punto di vista delle perdite e della produzione. I media francesi, ora il colosso delle auto è finito sotto la lente di ingrandimento della Giustizia, in attesa di ulteriore aggiornamenti.

Elkann parla
Fiat sotto processo (ANSA) reportmotori.it

La ricostruzione dell’Agence France Press, riporta alla ribalta lo scandalo Dieselgate. Secondo quanto riportato dalla stampa transalpina, la procura di Parigi ha chiesto il processo numero quattro per frode nel suddetto scandalo a carico di Fiat-Chrysler. Gruppo che oggi è Stellantis e che si ritrova ad affrontare una questione tutt’altro che chiusa dalla magistratura in Francia.

Dopo quanto richiesto da Volkswagen, Peugeot-Citroen, Renault, è il turno anche di Fiat-Chrysler. La procura di Parigi ha respinto e contestato la tesi giuridica a difesa del colosso oggi italo-francese, rimandando quest’ultimo ad un quarto processo per frode. Seppure a distanza di anni, ora si riapre un nuovo squarcio nello scandalo Dieselgate, che torna a far parlare inquirenti e addetti ai lavori.

Fiat-Chrysler sotto processo per lo scandalo Dieselgate: cosa succede

Il rapporto di AFP (Agence France Press) è chiaro: Fiat-Chrysler è sospettata di aver commercializzato nel triennio 2014-2017 alcuni veicoli a marchio Fiat, Alfa Romeo e Jeep dotati di motori diesel Multijet II. Gli stessi ritenuti non regolarmente omologabili, visto le grosse emissioni di ossidi di azoto, ben oltre la soglia regolamentare.

Fiat mirafiori
Fiat sotto processo (ANSA) reportmotori.it

Lo scandalo Dieselgate accusa i costruttori prima citati di aver calibrato i motori diesel per garantire le emissioni concesse dalla UE solo per i test di prova di omologazione. E poi di aver commercializzato motori ben diversi (per impatto ambientale, ndr) su larga scala. Accuse respinte con veemenza da Fiat-Chrysler e dagli altri costruttori indagati dalla procura di Parigi.

A commentare e a difendere il gruppo oggi che fa capo a Stellantis, sono gli stessi legali del colosso automobilistico: ” Prediamo atto delle conclusioni dell’accusa. Contestiamo l’intera argomentazione legale, che ci impegneremo a contrastare”. Ora l’ultima parola starà al giudice istruttore, che si esprimerà nel merito non appena sarà individuata e convalidata la data del processo. Fiat e Stellantis si guardano le spalle e si preparano a respingere le accuse.

Scritto da Alessandro

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