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La Maserati che sembrava un mix tra una Ferrari e una Lamborghini: ha fatto innamorare un’intera generazione

Maserati logo (ANSA) - Reportmotori.it
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La Maserati è un marchio in grave crisi al giorno d’oggi, ma il suo passato è ricco di momenti gloriosi e di auto che hanno fatto la storia del nostro paese. Scopriamo una delle più amate in assoluto.

La crisi si fa sempre più profonda per la Maserati, un brand che nel corso del tempo ha fatto innamorare gli italiani e gli appassionati di auto premium di tutto il mondo. Stando a quanto reso noto dai sindacati, nel 2025 sono state prodotte solo 45 auto in 6 mesi, con pochissimi giorni di lavoro effettivi, a discapito, ovviamente, di quella che è la stabilità lavorativa dei dipendenti.

Maserati mix tra Ferrari e Lamborghini
Maserati logo (ANSA) – Reportmotori.it

La Maserati dovrà trovare la forza per uscire da una situazione estremamente delicata, con il gruppo Stellantis che non ha intenzione di vendere o di dismettere la casa del Tridente. Oggi vi riporteremo ai giorni dei fasti gloriosi del marchio italiano, precisamente agli anni Settanta. Una delle auto più apprezzate dell’epoca fu la Bora, che nel design ricordava anche le Ferrari e le Lamborghini dell’epoca, in un tempo in cui l’Italia dominava il settore automotive in lungo ed in largo.

Maserati, la splendida Bora prodotta negli anni Settanta

Con una lunghezza di 4.330 mm, una larghezza di 1.770 mm ed un’altezza di 1.138 mm, la Maserati Bora fu svelata nel 1971, con un design da sportiva inconfondibile. Il passo era pari a 2.600 mm, con un peso nell’ordine dei 1.4000 kg. Lo stile fu curato da Giorgetto Giugiaro per Italdesign, ed il progetto nacque dall’idea di realizzare una supercar biposto con motore centrale, in modo da sfidare la Lamborghini Miura e la De Tommaso Mangusta. Lo studio sul modello partì nel 1968, ma solo al Salone di Ginevra di tre anni più tardi furono finalmente sollevati i veli.

Maserati Bora prodotta negli Anni Settanta
Maserati Bora in mostra (Maserati) – Reportmotori.it

Il telaio era un monoscocca in acciaio, con telaietto ausiliario al retrotreno, in modo da sostenere la trasmissione ed il motore. Le sospensioni erano indipendenti su tutte le ruote, per la prima volta su un’auto stradale della casa del Tridente. Le molle erano a spirale, e lavoravano assieme a barre antipolio ed ammortizzatori telescopici. L’idraulica ad alta pressione attivava i freni a disco autoventilati, i fari a scomparsa, la colonna dello sterzo, il servosterzo e molto altro.

Guardando al motore, la Maserati Bora era spinta da un V8 bialbero da 4,7 litri, con 310 cavalli di potenza massima, sprigionati a 6.000 giri. La versione era stata evoluta rispetto al passato, ed il motore fu montato in posizione longitudinale. Il motore ed il cambio a 5 marce ZF furono montati, come anticipato, su un telaietto ausiliario.

Scritto da Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

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