Le ultime disposizioni in materia di bollo, dopo la riforma, rappresentano un passo in avanti notevole per gli automobilisti italiani.
Il bollo auto, o tassa di possesso, è un importo che va versato annualmente da tutti coloro che possiedono un veicolo, che sia auto, furgone o motocicletta. Sono tre i parametri su cui si calcola questa imposta, ovvero: potenza omologata, la tassa verrà determinata moltiplicando l’importo base per i kW indicati al punto P.2 della carta di circolazione; classe di emissioni: l’importo base aumenta al diminuire della classe Euro; importi base: confermati i 2,58 €/kW per le Euro 4 e superiori, 2,70 €/kW per le Euro 3, 2,80 €/kW per le Euro 2, 2,90 €/kW per le Euro 1 e 3 €/kW per le Euro 0.
Con la nuova riforma sono stati confermati anche gli importi maggiorati del 50% per i kW sopra quota 100, ossia il mini superbollo, e il potere delle regioni di aumentare gli importi fino a un massimo del 10% all’anno. Addio, invece, al sistema di calcolo del primo bollo, impostato su una durata compresa tra 9 e 12 mesi. La prima tassa si pagherà ovunque per 12 mesi a partire da quella di immatricolazione. Le regioni potranno stabilire anche un pagamento quadrimestrale, a decorrere dal mese di immatricolazione, per le tipologie di veicoli individuate dalle stesse regioni.
C’è una novità anche sul termine per il primo pagamento della tassa, che adesso è sempre fissato all’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione. Cosa accade per la scadenza? E’ stabilito il termine di pagamento all’ultimo giorno del mese in cui il mezzo risulta essere stato immatricolato. I pagamenti versati a una regione sbagliata saranno gestiti direttamente dalle regioni. Verranno tassate anche le auto sottoposte a fermo fiscale. C’è una novità anche per gli autovelox.
Creato l’Anta, Archivio nazionale delle tasse automobilistiche
Finalmente dopo anni è nato l’Archivio nazionale delle tasse automobilistiche. L’Anta era già stato previsto dalla legge del 2019. Era gestito dal Pra, il Pubblico registro automobilistico a sua volta gestito dall’Aci. Sarà il Pra a “garantire la completa integrazione e il coordinamento informatico tra l’archivio nazionale delle tasse automobilistiche (Anta) e gli archivi dei singoli enti impositori sulla base degli indirizzi annualmente approvati dal comitato interregionale di gestione dell’archivio nazionale delle tasse automobilistiche (Ciganta)”.
Come stabilito transitoriamente dalla legge del 2019 l’Agenzia delle Entrate aveva passato al gestore del Pra il precedente sistema Sgata gestito dalla stessa agenzia. Ora ci sarà più ordine e trasparenza.
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