Max Verstappen e Sergio Marchionne hanno fatto la storia nei loro settori, ma c’è una storia che pochi sapevano.
Alcuni personaggi sono destinati a rimanere per sempre nella storia e nella memoria collettiva. Chi ama le auto sa benissimo come il lavoro che ha svolto negli anni Sergio Marchionne è incredibile e per qualcuno era quasi impossibile pensare a certe sue imprese.
Lo stesso vale anche per quello che si vede in pista con Max Verstappen, perché il fenomeno olandese è uno di quelli che sa andare oltre ai limiti della monoposto. In Gran Bretagna ha stampato una pole position da fenomeno assoluto e solo una strategia folle da parte della Red Bull lo ha penalizzato in gara.
Sono moltissimi i tifosi della Ferrari che farebbero carte false per poter vedere correre con il Cavallino Rampante quello che è già oggi uno dei più grandi piloti della storia. Ora però spunta un retroscena abbastanza incredibile e che riguarda proprio quello che era il legame che si era instaurato negli anni proprio tra Marchionne e Super Max Verstappen.
Marko sgancia la bomba:” Marchionne aveva capito subito Verstappen”
Lanciare in F1 un ragazzino minorenne non è mai semplice, figuriamoci se dopo poco questi viene catapultato in una grande scuderia come la Red Bull. Il fatto di portare il cognome di un pilota che aveva già associato il proprio nome e blasone alla F1 non rappresentava di certo un aiuto in questo caso e i primi tempi non furono facili.
Qualcuno lo chiamava “Crash” Verstappen, per il numero eccessivo di incidenti. Il talento però era sotto gli occhi di tutti e di questo ne ha parlato di recente ai microfoni del “De Telegraaf” Helmut Marko. Il dirigente della Red Bull ha spiegato come Sergio Marchionne già nel 2016 aveva capito come Super Max sarebbe diventato un uomo immagine della F1.
“Sergio Marchionne venne da me e mi disse:’ Il tuo ragazzo è davvero speciale”. Una frase che fa capire come il manager abruzzese avesse pienamente colto il grande talento di Super Max e chissà se con lui ancora in vita sarebbe stato possibile portarlo a Maranello. Oggi è facile vedere come Max sia il migliore al mondo, ma al tempo non mancavano le critiche, ma per Marchionne era già tutto chiaro.
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