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Corsi e Pasini verso il Sachsenring

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Dopo la gara di casa al Mugello, IodaRacing si sposta questo weekend sul Circuito del Sachsenring per il Gran Premio di Germania, giro di boa di questa stagione 2011. Nono appuntamento del Campionato del Mondo MotoGP, la gara tedesca è un altro punto chiave della tradizione delle due-ruote: situato all’immediata periferia di Hohenstein-Ernstthal, a circa cento chilometri da Dresda, il tracciato si trova in quella parte della Sassonia tedesca che fino al 1990 faceva parte della Germania Orientale. La DDR (Deutsche Demokratische Republik) era uno stato socialista su quella porzione di territorio che precedentemente corrispondeva alla zona di occupazione della Germania assegnata all’Unione Sovietica alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Oggi è ormai solo un ricordo per l’Europa moderna, in quanto la sua vita, dal 1949 al 1990 viene interrotta con la storica e popolare “caduta del muro di Berlino”.
Le prime corse automobilistiche e motociclistiche su improvvisate e pericolosissime piste stradali vicine alla città di Chemnitz datano 1920 e si sono susseguite fino al 1990. Queste prove sono diventate ogni volta più rischiose, sino a che nel 1996 si decise di costruire il Circuito del Sachsenring. Il nuovo tracciato fu ubicato a una decina di km dalla citata città tedesca e fu utilizzato essenzialmente come centro di addestramento per piloti e scuola di guida. Il circuito ospitò il suo primo Gran Premio nel 1998. Da allora sono state effettuate continue migliorie negli impianti, tra esse il radicale cambiamento nel disegno del tracciato effettuato nel 2001. Le sue numerose e strette curve fanno di questo circuito uno dei più lenti del calendario, ma queste stesse caratteristiche fanno sì che non manchino gare molto serrate e strenuamente disputate. Lungo 3.671 metri, ha un rettilineo di 700 metri a cui poi si alternano 10 curve a sinistra e 3 curve a destra.
Simone Corsi #3 e Mattia Pasini #75 cercheranno di rendere perfetto un weekend in cui le previsioni annunciano un tempo variabile, alternato tra la pioggia e il sole, con una temperatura media di 16°. Pasini è salito sul primo gradino del podio del Sachsenring nel 2006, quando ha vinto la gara della 125cc.

Simone Corsi #3
“La gara di casa al Mugello è stata davvero dura. In griglia ero indietro, ma poi ero riuscito a partire bene e stavo guadagnando posizioni quando De Rosa mi è caduto proprio davanti. È stato un peccato perché mi ha fatto perdere tempo e, nonostante abbia poi recuperato, non sono riuscito ad andare oltre la 7° posizione. Peccato perché ci tenevo a salire sul podio del Gran Premio d’Italia. Ora però c’è la Germania e qui possiamo recuperare i successi che ci sono scappati. Dobbiamo lavorare bene sin dalle prime libere per poter essere competitivi nelle qualifiche e in gara. Darò del mio meglio per portare a casa più punti possibile per la classifica di campionato”.
 
Mattia Pasini #75
“Il Gran Premio d’Italia al Mugello si è alternato tra alti e bassi: buone qualifiche e warm up, ma gara tutta in salita. Purtroppo devo ancora riuscire a trovare il giusto feeling che mi permetta di guidare bene in tutte le condizioni. Questo weekend c’è la Germania: nel 2006 ero salito sul primo gradino del podio della 125cc. Sarebbe davvero fantastico vincere anche in Moto2. Il Circuito del Sachsenring mi piace e non vedo l’ora di scendere in pista”.

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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