Nella ricerca di una soluzione definitiva per un mondo senza incidenti stradali, l’obiettivo a breve termine di Volvo Car Corporation è che nessuno, a partire dal 2020, dovrà perdere la vita o rimanere ferito in una nuova Volvo. “Zero è l’unica alternativa. Come leader nella sicurezza delle auto, non possiamo accettare che la gente rimanga vittima o ferita solo perché desidera spostarsi da un punto A a un punto B”, dice Jan Ivarsson, Responsabile della Strategia per la Sicurezza alla Volvo Cars.
Se ci capitasse di vedere un aereo schiantarsi sarebbe un disastro che ricorderemmo per tutta la vita. Ma nel caso di un incidente stradale in cui qualcuno rimane ferito o ucciso, saremmo più preoccupati delle lunghe code che si verrebbero a formare. È proprio questo concetto, che gli incidenti stradali sono parte integrante della nostra vita quotidiana, che Volvo vuole sfatare.
Innanzitutto, lo sviluppo continuo di sistemi di sicurezza verso zero incidenti include la sfida a trovare una risposta a una domanda fondamentale: Cosa significa zero?
“Giorno dopo giorno abbiamo visto disastri impensabili diventare realtà. Ciò chiaramente può accadere anche in un mondo senza incidenti, ma il nostro obiettivo è di avvicinarci così tanto allo zero da poter definire un incidente stradale un disastro e non un qualcosa di accettabile nella vita di ogni giorno”, afferma Jan Ivarsson.
In realtà, lavorare per raggiungere lo zero è stata la via principale verso la sicurezza intrapresa da Volvo da quando l’azienda è stata fondata nel 1927. L’obiettivo è sempre stato quello di rendere ogni nuovo modello più sicuro del precedente.
“Negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata dalla protezione alla prevenzione e si stanno facendo grandi progressi. La nuova tecnologia nelle auto Volvo, come il Collision Warning con Auto Brake e il City Safety, è in grado di avvisare e aiutare chi guida in situazioni difficili, in modo da evitare un incidente o quanto meno ridurne gli effetti. Le nostre statistiche mostrano che abbiamo ridotto il numero di feriti gravi di circa il 50 percento dagli anni ’60”, dichiara Jan Ivarsson.
La strategia di Volvo Cars prevede una visione più ampia della sicurezza rispetto alla tradizionale attenzione che si presta agli incidenti. Gli esperti si basano su una prospettiva olistica in cui gli aspetti della sicurezza possono essere suddivisi in cinque fasi:
Guida normale. Il guidatore è ben informato e attento.Conflitto. La tecnologia aiuta il guidatore a gestire la situazione difficile.Prevenzione delle collisioni. La macchina evita automaticamente la collisione se il guidatore non reagisce prontamente. Contenimento dei danni. I sistemi di sicurezza del veicolo aiutano a ridurre la potenza dell’impatto in modo da minimizzare l’effetto sui passeggeri. Dopo la collisione. La macchina richiede automaticamente assistenza e semplifica le operazioni di soccorso.
“La sfida principale è fare in modo che il guidatore mantenga una modalità di guida normale. Per raggiungere l’obiettivo zero, dobbiamo prevedere, già a questo stadio, tutti i potenziali scenari e preferibilmente indurre il guidatore a mantenere una guida normale in caso di situazioni difficili”, afferma Jan Ivarsson.
Le moderne Volvo possono essere fornite di una serie di tecnologie intelligenti in grado di rilevare potenziali pericoli e di aiutare il guidatore ad affrontarli, sia mediante un avviso o, se necessario, frenando automaticamente.
“Quando si dispone di un sistema automatico è necessario assicurarsi di non creare una situazione ancora più pericolosa di quella che si desidera evitare. Non è difficile far frenare il veicolo in modo automatico. La sfida è capire quando deve frenare. La tecnologia di rilevamento deve essere affidabile”, sottolinea Jan Ivarsson.
E aggiunge: “Tendiamo a dare priorità alle situazioni più comuni e pericolose del traffico quotidiano. Abbiamo già introdotto una serie di sistemi di prevenzione in grado di rilevare veicoli in movimento e fermi di fronte all’auto. Il prossimo anno offriremo ai nostri clienti una nuova funzione in grado di rilevare la presenza di pedoni.
Nel futuro le auto dovranno essere in grado di comunicare e scambiare informazioni con infrastrutture ed altri veicoli sulla strada. In linea di principio, le future Volvo potranno “parlare” con un veicolo in arrivo magari dicendo: “Tu ed io stiamo per collidere frontalmente. Se i nostri guidatori non reagiscono dobbiamo fare qualcosa. Stiamo alla larga dal pericolo”.
La sfida più grande per rendere tutto ciò possibile è trovare un linguaggio comune per permettere la comunicazione.
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