Arriva il nuovo tunnel che permette di collegare Europa e Africa e si tratta di una rivoluzione davvero pazzesca.
Il mondo sta diventando sempre più globalizzato ed è evidente la volontà di unire quanto più possibile Paesi e città. Del resto non mancano di certo i grandi sviluppi da un punto di vista tecnologico che hanno permesso di dare il via a questa rivoluzione, anche se purtroppo alcuni progetti continuano a essere impossibili da realizzare.
Per l’ennesima volta nella propria travagliata storia, il Ponte sullo Stretto di Messina si tratterà dell’ennesimo spreco di tempo e di soldi pubblici. La Commissione Europea ha bloccato il progetto del Ponte che permetterebbe di collegare la Sicilia con la Calabria, ma chi pensava che si sarebbe mai realizzato un tale progetto, probabilmente non ricorda le decine e decine di tentativi andati a vuoto in passato.
Non sorprende dunque che tutto sia finito ancora una volta in “pane e acqua”, ma in Europa invece si sta cercando di rivoluzionare il collegamento con l’Africa. Lo Stretto di Gibilterra è sempre stato uno snodo cruciale, ma ora non si vuole far sì che questo rimanga solo un canale, ma si punta a dare alla luce un tunnel che cambierà tutto.
Stretto di Gibilterra: arriva il tunnel che collega Europa e Africa
Un altro progetto che da diversi anni continua a far discutere è quello che deve portare alla creazione di un tunnel tra Europa e Africa nello Stretto di Gibilterra. Il primo piano risale addirittura agli anni ’30, ma ora questa idea sembra essere tornata in auge.
Si tratterebbe di un tunnel che andrebbe sottacqua, con una profondità che andrebbe a superare i 400 metri e con una distanza che sarà compresa tra i 38 e i 40 chilometri. Il problema che ha sempre frenato questo ambizioso progetto vi è il fatto che il fondale presenta delle rocce molto dure da poter rompere, con le tecnologie del tempo che rendevano impossibile la loro penetrazione.
Le cose però sono cambiate dal 2009, anno in cui si è trovato il modo di far collaborare la SECEGSA, società spagnola addetta allo studio dello Stretto di Gibilterra, e la SNED, la sua controparte marocchina. Gli studi odierni evidenziano come il canale dovrebbe passare più a ovest rispetto al progetto iniziale. Per ora siamo ancora solo a dei progetti, ma chissà se si riuscirà mai a portarlo a galla.
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