La Ferrari si gioca le ultime carte nel 2026, e Frederic Vasseur pare sentire la pressione. Le sue ultime parole prima del nuovo anno fanno già venire qualche dubbio ai tifosi.
Il 2025 è ormai agli sgoccioli, e per il mondiale di F1 è tempo di guardare ad una nuova era regolamentare, che debutterà tra poche settimane. La Ferrari svelerà la nuova monoposto il 23 di gennaio online, per poi spedire la monoposto a Barcellona per i test invernali. La Scuderia modenese è pronta per un anno che dovrà essere d’attacco, e per Frederic Vasseur ed il suo gruppo di lavoro non ci sono più scuse.
Dopo un’annata fallimentare, che non ha fatto seguito ad un titolo costruttori perso per un soffio, la Ferrari si giocherà tutto nel 2026, con il serio rischio di perdere Charles Leclerc a fine anno, qualora le cose non dovessero andare come previsto. Visto l’andamento di questa stagione e della storia recente del Cavallino, immaginare una Ferrari in lotta per il mondiale appare utopistico, a meno che Vasseur non riesca in un vero e proprio miracolo. Le tanto attese risposte le avremo tra ormai pochi mesi.
Ferrari, Vasseur cauto sul tema degli sviluppi
In occasione del pranzo di Natale tenutosi a Maranello con la stampa, Frederic Vasseur, team principal della Ferrari, ha parlato di ciò che accadrà tra pochi mesi: “Sono convinto che le gerarchie tecniche che vedremo nelle prime gare dell’anno non saranno per forza di cose quelle che ci saranno ad Abu Dhabi. Nel 2026 ci sarà un intenso programma di sviluppo che si estenderà per tutta la stagione, per una situazione molto simile a quella del 2022. Credo che il fattore determinante per l’introduzione degli aggiornamenti non sarò la capacità di sviluppo nella galleria del vento, ma proprio il Budget Cap“.
A parere di Vasseur, non sarà necessario forzare subito la mano in chiave sviluppo, proprio in relazione al Budget Cup: “Dovremo fare molta attenzione nell’utilizzo del budget a disposizione per lo sviluppo. Di solito, prima porti in pista le nuove parti e meglio è, ma non è detto che nel 2026, con tutti questi cambiamenti, sarà la strategia giusta. Se introduci un nuovo fondo in Giappone o in Cina, hai una spesa molto elevata, anche di trasporto, e potrebbe essere più efficiente svilupparlo più a lungo in galleria del vento, per poi portarlo in Bahrain. Si tratta di un aspetto che andrà valutato giorno dopo giorno“.
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