L’industria delle quattro ruote è piombata in una crisi profondissima. Il problema non riguarda solo il mercato europeo, ma anche quello americano.
C’è un Asia che sta trainando il car market mondiale. La Cina è responsabile di 1/3 della produzione globale di automobili di ultima generazione e vi basterà farvi un giro in una kermesse internazionale per constatare la crescita esponenziale dei nuovi brand del Paese del Dragone Rosso. Giappone e Corea tengono botta, anche grazie al successo delle vetture ibride, ma cosa sta accadendo nel resto del mondo?
Complici le prese di posizione dei burocrati europei un numero sempre crescente di automobilisti ha preferito tenersi stretta la cara vecchia auto termica, rimandando l’appuntamento con l’elettrico dopo il 2035. Gli storici brand stanno perdendo appeal, facendo fatica a reiventarsi in una nuova veste green. A parità di EV si preferisce scegliere il prodotto più economico e affidabile e si ritorna al punto di partenza, ovvero la spinta low cost orientale.
Persino negli Stati Uniti la filiera delle quattro ruote è entrata in crisi. Non ci riferiamo al calo di vendite di Ford, ma del crollo della Chevrolet Corvette, tra le più grandi e iconiche Case automobilistiche d’America. Il colosso di Detroit ha deciso di sospendere la produzione dal 15 dicembre con la ripresa prevista per il 12 gennaio.
Corvette, crisi senza fine
Non c’è bisogno di produrre ulteriori esemplari. La chiusura di quattro settimane della factory nel Michigan è stata stabilita per evitare che le scorte dei concessionari si accumulassero in eccesso. A quel punto sarebbero scattate delle offerte clamorose con perdite economiche e danni d’immagine. In base a un sistema di monitoraggio dell’inventario sul sito web della Chevrolet, non meno di 6.488 unità della C8 Model Year 2024, 2025 e 2026 sono parcheggiate presso i concessionari ufficiali del brand.
Si tratta per lo più di esemplari del 2026. La ZR1X è la C8 più costosa di tutte, potendo vantare 1.250 cavalli e un prezzo di listino pari a quello di una Porsche 911 GT3. Il problema è che l’asset sembra essersi spostato, anche oltreoceano, su una concezione molto lontana dalla sportività autentica. In base all’ultimo comunicato stampa di GM, Chevrolet ha consegnato appena 17.718 esemplari della Corvette da gennaio a settembre 2025 negli Stati Uniti. Numeri che non sono più in linea con i target del brand a stelle e strisce. Persino i più giovani sembrano preferire le spaziose auto a ruote alte alle potenti biposto.
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