Non mancano i problemi per il gasolio in questi anni, ma ora arriva una nuova batosta.
Da qualche anno a questa parte è evidente come le istituzioni stiano complicando e non poco la vita verso coloro che sono proprietari di un’auto a gasolio. Sono tantissime le limitazioni da questo punto di vista e non vi è dubbio alcuno sul fatto che in certi casi si tratti più di un attacco ideologico che dettato da reali motivazioni.
Per fortuna ora sembra che le cose in Europa stiano finalmente per cambiare, tanto è vero che sembra chiaro come a breve ci sarà la rivalutazione del Green Deal. L’idea sarà quella di passare a una produzione ancora di auto termiche dal 2035, ma con biocarburanti ed e-fuel, dimostrazione di come una soluzione ecologica anche con benzina e diesel era possibile.
Intanto però non giungono di certo delle belle notizie per coloro che hanno le auto a gasolio. Uno degli aspetti che ha spesso spinto verso queste auto è il fatto non solo di abbattere i costi, ma allo stesso tempo anche quello di avere un costo inferiore rispetto alla benzina. Questo però ormai non sarà più così e per il 2026 sono previsti grossi aumenti.
Diesel verso un aumento di 3 centesimi al litro: ecco la motivazione
E meno male che questo avrebbe dovuto essere il Governo che avrebbe ridotto sensibilmente le accise. Tra la campagna elettorale e la realtà però c’è di mezzo il mare, e anche oltre alle volte, ed ecco allora come i dettami di Bruxelles debbano diventare Legge, come quello che vuole l’allineamento delle accise tra benzina e gasolio.
Da un certo punto di vista vi è stato un calo delle accise, ma solo per coloro che hanno delle auto a benzina. Per chi invece ha un veicolo a gasolio, la situazione si complica e non di poco, tanto è vero che, stando ai dati e alle previsione di UNEM, dal 2026 il prezzo del gasolio dovrebbe subire un’impennata e portarsi così a una crescita di 3 centesimi al litro rispetto al costo attuale.
Questo non sta sicuramente aiutando le vendite del gasolio, con i consumi petroliferi che in generale sono calati del 2,8%. L’aumento del prezzo del diesel diventa dunque l’ennesima mazzata per questo settore.
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