L’elettrico non sembra più essere l’unica soluzione e anche dall’Europa giungono grandi novità.
Da diverso tempo a questa parte sta tenendo banco il discorso legato alla necessità di rinnovare la mobilità internazionale. Non ci sono dubbi sul fatto che sia necessario ridurre sensibilmente le emissioni di CO2, ma lo si deve fare nel modo più accorto possibile.
Non si può pensare infatti che sia una via percorribile quella della mobilità del tutto elettrica, considerando come si andrebbe distruggere una storia più che secolare a livello termico. I propulsori a benzina o gasolio si sono evoluti nel corso degli anni e garantiscono prestazioni eccellenti.
Per quanto riguarda l’elettrico siamo ancora agli albori e pensare che questi in 16 anni, il Green Deal nasce nel 2019, avrebbero potuto diventare uguali a benzina e diesel era pura follia. Ecco allora come mai il settore delle auto è in grossa crisi, con le aziende che hanno dovuto produrre in eccesso vetture che alla fine non si vendevano e ora è tempo di correre ai ripari.
Cambio in programma per il 2035: si torna al termico con e-fuel e biocarburanti
Per poter fare in modo tale che l’Unione Europea cambiasse idea, diventava necessario per le aziende trovare una soluzione che potesse essere ecologica e facilmente percorribile anche per il termico. In questi anni si è lavorato moltissimo infatti per poter far sì che si producessero biocarburanti ed e-fuel, con questi in grado di abbattere le emissioni.
A spiegare come questa sembra essere effettivamente la strada che percorrerà l’Europa è direttamente il commissario dei Trasporti Apostolos Tzitzikostas, il quale ha parlato in modo abbastanza chiaro al giornale Handelsblatt. Questi infatti ha evidenziato come di fatto esista già un pre accordo per la vendita di auto termiche anche dall’1 gennaio 2035.
Questo vale solo per le vetture che avranno modo di utilizzare i biocarburanti e gli e-fuel, dunque non c’è ancora l’apertura a benzina e gasolio classici. In realtà non è nemmeno da escludere questa opzione, dato che Tzitzikostas evidenzia come sia possibile un’apertura in questo senso verso però a quelle che saranno delle auto altamente efficienti. Sono sette i Governi europei che hanno puntato in modo deciso su questa innovazione, tra cui proprio l’Italia, oltre che la Germania, la Slovacchia, la Bulgaria, le Cechia, la Polonia e l’Ungheria.
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