La FIAT ha avuto la sua auto popolare in grado di far impazzire anche gli stranieri. Una utilitaria pratica, funzionale ed economica che fece la sua ultima recita in Polonia.
Il Volkswagen Maggiolino ha segnato un’epoca con le sue linee sinuose e per una super affidabilità. Un concentrato di tecnologie per l’epoca, ma al giusto prezzo, proprio per rendere il prodotto alla portata di tutti. La vettura tedesca aprì una strada che poi fu anche battuta dalla Casa degli Agnelli.
FIAT svelò le linee della 126 nel 1972. L’estro di Pio Manzù lasciò gli appassionati a bocca aperta al Salone dell’Automobile di Torino, dovendo andare a sostituire la mitica 500. Il design era molto diverso con linee meno eleganti e curvose. L’obiettivo era accrescere il livello di sicurezza dei passeggeri con il posizionamento del serbatoio del carburante, dalla parte anteriore a quella posteriore, rispetto alla 500 al fine di posizionarlo sotto il sedile posteriore e il cambio.
Diversi componenti della 126 erano ereditati dalla 500, tra cui il motore bicilindrico raffreddato ad aria, posto posteriormente a sbalzo, da 23 cavalli. Naturalmente l’auto non doveva sbalordire sul piano della potenza, ma essere estremamente affidabile. La piccola utilitaria andò in pensione a livello globale, lasciando un vuoto e un desiderio nei fan, con una ultima serie che fece il botto in Polonia. In Italia era già uscita dalle linee produttive da anni, ma rimase la 126P 650 “Maluch” (“il piccolo” in polacco) in conformazione classica, equipaggiata con motore raffreddato ad aria, ma con iniezione elettronica e marmitta catalitica, nelle versioni “EL” ed “ELX”.
Le caratteristiche della versione polacca della FIAT 126
Le fiancate e il cofano posteriore avevano una linea più pulita con una nervatura in meno e il “musetto” è lievemente più sporgente, per migliorare la sicurezza. Le ultime FIAT 126 prodotte furono denominate “Happy End”. La fine vera arrivò il 22 settembre 2000. L’iconico esemplare polacco, assieme alla primissima 126, può essere ammirato all’Heritage HUB di Torino.
Nei due stabilimenti della Fabryka Samochodów Małolitrażowych (FSM: Fabbrica di automobili di piccola cilindrata): Bielsko-Biała e Tychy vennero prodotte auto top. La tecnologia fu adattata alle normative ambientali fino all’introduzione dell’iniezione di benzina e del catalizzatore. In totale sono stare realizzate 1.352 912 esemplari di 126 negli stabilimenti italiani, 3.318 674 in quelli polacchi e 2.069 esemplari in Austria dalla Fiat-Steyr. Un’auto leggendaria, quasi quanto il Maggiolino della Volkswagen.
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