Oggi la Casa torinese sta vivendo una forte crisi, ma in passato non c’erano tutte queste preoccupazioni green. La FIAT aveva diversi assi nelle maniche.
La gamma attuale del marchio piemontese, rientrante nell’universo Stellantis, è piena di modelli elettrificati. Con troppo ottimismo i vertici della FIAT hanno svelato delle automobili innovative, ibride ed elettriche, che non hanno convinto gli appassionati. Storicamente chi sceglieva le auto del Lingotto voleva affidabilità, ottenendo massima resa con la minima spesa.
Con questa filosofia sono nate vetture spettacolari come la Bravo e la Brava. Realizzate dal 1995 al 2002 negli stabilimenti Fiat di Cassino, come eredi della Fiat Tipo, hanno rappresentato due opzioni interessanti per i clienti: la Bravo era una berlina due volumi a 3 porte, la Brava una berlina due volumi e mezzo a 5 porte.
Divenne Auto dell’anno del 1996 e fece il botto di immatricolazioni in Europa, vendendo 220.000 unità nei primi due mesi di cui 90.000 in Italia. Al lancio la gamma dei motori benzina della Bravo comprendeva un propulsore di 1370 cm³ e 12 valvole che sprigionava 80 CV, un 1581 cm³ 16 valvole da 103 CV battezzato Torque, e infine un 1747 cm³ 16 valvole da 113 CV. Era disponibile in prima battuta solo un motore Diesel, un aspirato 1.9 8 valvole da 65 CV.
Il modello speciale della FIAT Bravo
La Fiat Bravo HGT rappresentò una vera rarità e venne lanciata nel 1997. Era considerata una hot hatch di serie B rispetto alla Honda Civic VTi VTEC e la Peugeot 306 GTi-6, per uno stile che poteva anche non piacere. La Bravo era più sportiva rispetto alla sorella Brava, ma conservava una silhouette sinuosa. Sotto al cofano il vero punto di forza era la HGT da 2,0 litri. Ci si poteva divertire con 147 CV. Il suo motore a cinque cilindri divenne un must have per i puristi.
Nel 2000 fece la sua apparizione la Bravo HGT 155, che raggiungeva appunto i 155 CV ed era ancora più cattiva. Purtroppo oggi la FIAT ha imboccato la strada dei crossover e delle citycar, ma fino a pochi anni fa conservava un DNA ben preciso, anche grazie a modelli come la Fiat Bravo HGT, che oggi fa sorgere solo tanta nostalgia.
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