I motori in Italia stanno vivendo una situazione molto complessa e ora benzina e gasolio hanno lo stesso futuro.
Da un po’ di anni a questa parte il settore delle quattro ruote sta subendo chiaramente una serie di importanti cambiamenti. Non vi è dubbio alcuno sul fatto che si stia cercando di fare tutto in modo tale che le emissioni di CO2 possano essere un problema risolvibile, ma nonostante questo sono molti a non essere convinti del metodo con il quale si sta procedendo.
L’attacco frontale nei confronti delle auto termiche è ormai evidente, in particolar modo lo si evince quando si parla di gasolio. Queste sono decisamente quelle messe maggiormente alle strette, tanto è vero che da un po’ di tempo a questa parte si parla anche della possibilità di bandire le Euro5, vetture che arrivano fino al 2014.
Una scelta che sembra davvero ben poco sensata, considerando come non si possa di certo considerare come antiquata un’auto di 11 anni. Il Nord Italia è la zona dove si è deciso di attuare le restrizioni più dure, ma ora la situazione sembra cambiare anche a Napoli, con una nuova Legge che mette in crisi gran parte dei cittadini partenopei.
Stop al traffico: Euro 0 e 1 a prescindere che sia benzina o gasolio
Arrivano i nuovi divieti di circolazione all’interno delle grandi città italiane e questa volta a dover fare i conti con gli stop è Napoli. Il capoluogo campano infatti ha emesso un’ordinanza nel quale si evince come nei giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 18.30, fino al 31 marzo 2026, scatteranno una serie di pesanti provvedimenti che bloccheranno e non di poco la circolazione in strada.
Infatti saranno coinvolte tutte le auto e i veicoli commerciali che sono presenti nella categoria Euro0 ed Euro1. La situazione peggiore di tutte però è quella che riguarda i veicoli a gasolio, considerando come è ufficiale anche la pesante e preoccupante scelta di bloccare anche le auto Euro5.
A completare l’opera ci pensano anche le Euro2 di motoveicoli e ciclomotori, per una mobilità che dunque si fa sempre più complessa. Un duro attacco alla mobilità, con la necessità di cambiare che rischia però di comportare grosse problematiche alla cittadinanza con queste manovre.
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