Va in fumo il sogno di Berlusconi, il PD blocca il Governo Meloni: ecco che cosa sta succedendo, da non credere.
Il Governo Meloni sta incontrando una importante ostruzione da parte delle opposizioni e non solo nella realizzazione di quello che da tempo è uno dei progetti principali dell’esecutivo, a suo tempo caldamente sponsorizzato anche da Silvio Berlusconi.
Quella del Ponte sullo stretto di Messina è una vicenda talmente lunga da andare ormai oltre la telenovela. Già Berlusconi, durante il suo lungo periodo in politica, ne caldeggiò a più riprese la realizzazione e provò a spingere per sbloccare il progetto, ritenendolo centrale per lo sviluppo dell’Italia, e in particolare del meridione, sia dal punto di vista economico, che lavorativo e dei collegamenti, senza però avere successo. Oggi la maggioranza, con a capo soprattutto il leader della Lega Matteo Salvini, da sempre sostenitore dell’iniziativa, lo ritiene un progetto prioritario. Le difficoltà, però, sono moltissime, e dopo il via libera del governo il progetto ha subito l’ennesima pesante battuta d’arresto. A dare lo stop, questa volta, sono le oppisizioni, e in particolare il PD.
Ponte sullo stretto, il PD frena tutto
Il progetto del Ponte sullo stretto di Messima, dopo lo stop della Corte dei Conti, ha subito un nuovo rinvio: l’inizio dei lavori sarebbe slittato per il prossimo mese di Febbraio, data entro cui il ministro Salvini conta di risolvere le perplessità espresse dalla Corte. Qualora il governo nonostante il parere contrario decidesse di andare avanti il governo rischierebbe l’accusa di danno erariale, secondo quanto spiegato da Fanpage, e i suoi membri di rispondere in prima persona. Salvini ha comunque assicurato la messa in sicurezza dei fondi stanziati per il progetto, che è arrivato a costare l’astronomica cifra di 13 miliardi.
Il PD e le altre opposizioni, intanto, spingono per liberare i fondi destinati al Ponte e destinarli altrove, ed il PD ha presentato un emendamento per far si che questo avvenga quanto prima visto l’impossibilità di far partire i lavori in tempi brevi, e che le risorse vengano destinate a infrastrutture, sanità e scuola. L’emendamento punta anche ad accertarsi che, qualora il Ponte sullo stretto arrivi effettivamente a complimento, i costi della manutenzione non siano a spese dello stato. Il braccio di ferro, dunque, continua.
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