La crisi del settore automotive continua a causare gravi perdite e costringe i costruttori a mosse disperate. Un vero e proprio gigante del settore ha venduto la sua storica sede.
Il mercato dell’auto sta vivendo il momento peggiore della propria storia, nel quale la quasi totalità delle case costruttrici affrontano gravi perdite. Il calo della domanda, l’incertezza sul fronte futuro ed i dazi doganali degli USA comportano un clima molto negativo, che non fa altro che peggiorare, in maniera del tutto negativo, le aspettative ed i conti delle case.
In Europa, non fanno più notizia le gravissime difficoltà del gruppo Stellantis, unico produttore di auto in Italia per giunta, che è stato costretto a pesanti tagli e ad un ribaltone in chiave management per provare a risalire la china.
Crisi nera anche per il gruppo Volkswagen, che attualmente deve trovare una liquidità aggiuntiva di 11 miliardi di dollari per proseguire la propria attività oltre il prossimo anno. Se la passa molto male anche la Nissan, uno dei brand peggio messi al momento attuale, che è stata costretta all’ennesima mossa disperata per provare a proseguire il proprio percorso.
Nissan, venduta per 550 milioni di euro la sede di Yokohama
La Nissan ha già chiuso un gran numero di stabilimenti di produzione e studi di design in questi ultimi mesi, ma non è finita qui. La storica sede centrale di Yokohama è stata ora venduta per 550 milioni di euro, pari a 97 miliardi di yen, nell’ambito di un ampio piano di ristrutturazione aziendale.
La proprietà dell’immobile è stata ufficialmente ceduta ad una società immobiliare di Tokyo, ma l’utilizzo, da parte del costruttore, proseguirà anche in futuro mediante un contratto rei locazione. In questo modo, le attività proseguiranno sempre dalla sede centrale.
In base a quanto emerso, la Nissan andrà a guadagnare un profitto di 74 miliardi di yen, il cui ricavato verrà investito in ammodernamenti infrastrutturali ed in diverse riforme strategiche del business. Tutto ciò fa parte del piano Nissan Next, così da poter rafforzare la propria redditività, così da dare respiro ai conti dell’azienda.
Nel piano strategico c’è in programma il taglio del 20% della produzione globale, così come la stessa percentuale è valida per la riduzione del portafoglio modelli. Inoltre, la casa del Sol Levante si andrà a concentrare su nuovi investimenti volti a potenziare aspetti come l’elettrificazione della gamma ed il raggiungimento di nuovi obiettivi sul fronte della sostenibilità futura.
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