Il futuro della Maserati è ancora molto incerto, a causa di un rendimento sul mercato che non è stato esaltante nel corso degli ultimi anni. Ora è Stellantis a fare chiarezza su ciò che sta per accadere.
Per l’automotive del nostro paese sono anni bui, in cui la produzione ha toccato i minimi storici, ed il 2025 sarà forse l’anno peggiore in tal senso. La Maserati è uno dei marchi di Stellantis meno redditizi assieme alla Lancia, tant’è che sono nate tante voci ed indiscrezioni in merito al futuro della casa del Tridente. Si è a lungo parlato della possibilità di cessione alla cinese Dongfeng, ma Stellantis ci ha tenuto a far sapere che l’obiettivo è quello di rilanciare, e non di cedere, la casa modenese.
La Maserati è un simbolo del Made in Italy, che andrà, per forza di cose, difeso e protetto nel corso del prossimo futuro, ma è logico che occorrerà aumentare i profitti e riportarlo all’utile desiderato. In tal senso, i vertici hanno già una strategia molto chiara per portare a casa dei risultati soddisfacenti, come è stato appena comunicato dal gran boss.
Maserati, Imparato prevede una rinascita per il marchio
Nel corso del. ritorno della produzione delle Maserati GranTurismo e GranCabrio allo stabilimento di Modena, il nuovo CEO della casa di Modena, Jean-Philippe Imparato, appena nominato nella sua carica, ha anticipato le strategie del marchio, che dovrà puntare su un’alta qualità dei propri prodotti, con l’obiettivo di ritornare in utile entro pochi anni. Il 2026 sarà l’anno del nuovo piano del prodotto, e si sta lavorando duramente per riportare a livelli accettabili un costruttore storico, che Stellantis vuole continuare a gestire, smentendo le voci di cessioni ai cinesi.
Imparato immagina così il rilancio della casa del Tridente: “Non dobbiamo diventare un marchio generalista, ma serve avere l’ossessione del cliente e dell’alta qualità, perché un cliente arrabbiato è un cliente che andremo a perdere. I nostri clienti non perdonano errori, ma questa squadra sa come portare la Maserati ai livelli di profittabilità attesi. Vogliamo tornare in utile entro due o tre anni, con un incremento del valore residuo del 5%, grazie anche al programma Approved. Servono circa 15.000 auto ogni anno nei prossimi anni“.
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