Un doveroso omaggio alla scomparsa di un grande personaggio dell’industria delle quattro ruote che ha segnato la svolta del Gruppo Renault.
Uno dopo l’altro, i volti noti di un mondo dell’automotive che non esiste più ci stanno lasciando. Si è spento, all’età di 83 anni, Louis Schweitzer, presidente e amministratore delegato della Renault dal 1992 al 2005. Il dirigente fu anche promotore dell’Alleanza con il marchio giapponese Nissan.
Schweitzer è cresciuto in una famiglia protestante dell’Alsazia. Louis Schweitzer era figlio di Pierre-Paul Schweitzer, direttore del FMI tra il 1963 e il 1973, pronipote del premio Nobel per la Pace Albert Schweitzer e il direttore d’orchestra Charles Munch. Ricevette una educazione di altissimo livello, laureandosi all’Institut d’études politiques de Paris in giurisprudenza nel 1964. Entrò nell’École nationale d’administration, dove venne ammesso alla classe Robespierre. Il nativo di Ginevra, dopo aver frequentato la scuola nazionale di alta amministrazione da cui sono usciti tutti i più importanti manager pubblici e privati francesi, si specializzò nella finanzia.
La vita e la morte di Louis Schweitzer
Ricoprì un prestigioso ruolo nell’alta amministrazione transalpina. Dal 1984 al 1986 Schweitzer divenne il capo di gabinetto del primo ministro Laurent Fabius, mentre 1986 sbarcò nel mondo dell’automotive in Renault. Dopo il fallimento della sinistra nel 1986, il manager si lanciò nella gestione della Casa della Losanga grazie a Georges Besse, che a sua volta aveva affiancato Laurent Fabius. Sostenuto dai suoi legami con il Partito Socialista, venne eletto direttore finanziario, poi direttore generale della Renault. Divenne Presidente e Amministratore Delegato del gruppo automobilistico tra il 1992 e il 2005.
Fece due operazioni decisive: la privatizzazione del 1996 e l’alleanza con la Nissan nel 1999. Sempre in questo anno fu anche il Deus ex Machina dell’acquisizione della Dacia. I risultati dell’alleanza sono sotto gli occhi di tutti. Venti anni fa lasciò tutti i suoi incarichi. Il presidente Jean-Dominique Senard, dopo l’annuncio della scomparsa di Schweitzer, ha parlato di un “un leader visionario e audace, il cui impegno e i cui elevati standard hanno contribuito alla modernizzazione e all’internazionalizzazione del Gruppo con lanci iconici come Twingo e Mégane, l’acquisizione di Dacia e la creazione dell’Alleanza strategica Renault-Nissan”.
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