Nuova tassa sull’elettrico, la decisione del governo fa discutere: è una mazzata per tutti gli automobilisti.
L’elettrico appare ormai essere il futuro dei motori. Le istituzioni, in particolare quelle europee, sembrano allineate nel puntare su questo tipo di tecnologia (pur con divergenze di opinione sulle modalità della transizione) con l’obbiettivo di eliminare gli inquinanti carburanti tradizionali e avere una mobilità a minore impatto ambientale e più sostenibile, e di conseguenza anche le aziende investono sempre di più su questo tipo di modelli. I veicoli a batteria sono spesso al centro di incentivi e bonus al fine di incentivarne l’acquisto e accelerare il processo di sostituzione, con l’obbiettivo di arrivare alle zero emissioni quanto prima.
A sorpresa, però, anche per questi automobilisti, di solito privilegiati con sconti e agevolazioni, potrebbe presto arrivare invece una tassa, inutile dire che la notizia ha creato già non poche polemiche tra gli automobilisti.
Tassa sull’elettrico, il governo valuta
Fortunatamente la questione non riguarda almeno per il momento l’Italia. Il governo italiano non sembra intenzionato ad imporre nessuna tassa sull’elettrico, ed ha anzi appena avviato i nuovi incentivi sull’acquisto di veicoli a batteria. Poco oltre il confine, però, in Svizzera, il governo starebbe pensando ad una nuova imposta per i proprietari dei veicoli a batteria.
La minore diffusione di auto a motore tradizionale starebbe limitando il consumo e l’acquisto di carburante, e dunque anche le entrate statali legate alle accise. Per compensare la mancanza – che ammonterebbe, secondo quanto si legge sulla Gazzetta dello Sport, a 600 franchi, poco meno di 650 euro, per ogni auto sostituita – il governo starebbe pensando ad una nuova tassa sulle automobili elettriche, sulla scia della crescente diffusione di questi modelli, che nell’Agosto del 2025 stimata una crescita del 21%, rispetto al 18,2% dell’anno precedente.
La logica della proposta è che in Svizzera il ricavato viene utilizzato per finanziare il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (Fostra), e il Finanziamento speciale del traffico stradale (Fsts), di cui tutti gli automobilisti usufruiscono, e non sarebbe dunque giusto che solo gli automobilisti che utilizzano veicoli tradizionali contribuissero a servizi e infrastrutture, come invece avviene ora.
Al momento si ragiona su una tassazione in base ai chilometri percorsi, che tenga conto anche della tipologia e del peso del veicolo, o su una tassazione in base alla ricarica dell’auto. Non resta che aspettare e vedere quale sarà la decisione presa.
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