I 580 km/h sembrano una velocità pazzesca, ma ora c’è chi ha trovato il modo di toccare simili picchi.
Da un po’ di anni a questa parte si sta cercando di alzare sempre di più l’asticella per quanto riguarda la velocità e lo si vede anche nel mondo della mobilità ferroviaria. I treni Frecciarossa sono sempre più utilizzati, tanto è vero che hanno saputo diventare sempre più sfruttati dai cittadini.
Non sono mancati di certo i problemi nel corso degli anni, anche perché tanti hanno criticato aspramente il piano dell’Alta Velocità, ma per fortuna le istituzioni hanno deciso di proseguire per la loro strada. Intanto però non sono solo i treni a diventare sempre più veloci e prestazionali.
Lo si vede anche dei sistemi innovativi, ma che sono ormai sempre più comuni come i droni. Ecco dunque come questi mezzi, anche grazie a delle dimensioni parecchio contenute, hanno il modo di poter sfruttare dei sistemi motoristici innovativi e che gli danno modo di alzare sensibilmente le loro prestazioni, con uno degli ultimi casi che ha permesso di toccare un picco massimo assurdo di 580 km/h.
The Peregreen 3: arriva il drone da 580 km/h
Grazie alle stampanti 3D ormai vi è il modo di poter dare vita a dei progetti sensazionali, come quello che ha permesso di mostrare al mondo intero un gioiello come il “The Peregreen 3”. Siamo di fronte infatti a un drone che ribalta completamente il concetto di velocità, visto che ha modo di toccare un picco massimo di 585 km/h.
A progettarlo è stato il creativo Mike Bell, assieme al figlio Luke Maximo. Certo, si deve tenere in considerazione però come la velocità, anche in questo caso come avviene per le auto, non è di certo da considerarsi come il migliore degli alleati per l’autonomia, tanto è vero che infatti la tenuta crolla a un miseria: soli 23 secondi.
Questo però non è un problema per il momento per il “The Peregreen 3”, in quanto il suo principale obiettivo era quello di entrare nella storia con il ruolo del drone più veloce del mondo. 580 km/h è una velocità che è difficile anche solo da immaginare, motivo per il quale questa novità può dare il via a una possibile rivoluzione della mobilità e accorciare dunque ancora di più le distanze in futuro.
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