Il mercato dell’auto è sempre più in mano ai colossi cinesi, che stanno concludendo sempre più affari con i marchi europei e globali. Ecco la storia di un brand che sta facendo scuola.
Sino a pochi anni fa, la Cina non aveva alcun legame con il mondo delle quattro ruote, perlomeno per ciò che riguarda il mercato globale. L’elettrificazione ha dato modo alle case del paese del Dragone di farsi largo in questo modo, e grazie al netto vantaggio tecnologico ed ai grandi investimenti, è diventata un punto di riferimento di tale settore, bruciando le tappe in poco tempo.
La Cina è ora alla conquista dell’Europa con alcuni dei suoi brand, tant’è che i principali marchi mondiali hanno addirittura avviato delle collaborazioni con i costruttori asiatici, nel tentativo di apprendere i segreti del loro know-how. Uno dei marchi più potenti è senza dubbio la Dongfeng, ovvero un’azienda produttrice di auto con sede a Wuhan, in Cina. Si tratta di una delle grandi tre dell’automotive cinese, ed oggi è senza dubbio parte delle big four, assieme a SAIC Motor, FAW Group e Chang’an Motors. Andiamo a scoprire tutti i particolari.
Dongfeng, tanti accordi con Honda, Stellantis e Renault
La Dongfeng produce sia veicoli per la clientela tradizionale che mezzi commerciali, così da poter rendersi utile in vari campi. Ha inoltre quote di gruppi come Stellantis, Honda e Renault, mediante la sua joint venture Dongfeng Motor Group. Esiste anche un’ulteriore azienda straniera da lei gestita, vale a dire la Yulon, che ha finalizzato molti accordi con brand internazionali. La Dongfeng collabora con ben sei partner automobilistici, il che la rende il brand cinese che ha più joint venture con case straniere al mondo.
Ci sono, infatti, altri marchi che sono associati a Dongfeng, vale a dire Luxgen, Venucia ed Infiniti. I veicoli commerciali pesanti e gli autobus vengono prodotti e venduti con il brand Dongfeng, nonostante quello che accade dal 2010 in avanti, momento dal quale il logo Dual Sparrows iniziò ad apparire su alcuni prodotti. Al 2014, risultava essere la seconda casa automobilistica cinese con circa 3,5 milioni di auto prodotte, mentre la produzione di veicoli commerciali, 11 anni fa, era superiore alla concorrenza cinese, toccando quota 450.000 mezzi assemblati.
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